Nudo di donna EGON SCHIELE















lunedì 11 gennaio 2010

ROMA LA PITTURA DI UN IMPERO




24 SETTEMBRE 2009 – 17 GENNAIO 2010
SCUDERIE DEL QUIRINALE

La storia di Roma raccontata attraverso un ciclo di pitture che illustrano la complessità della società romana. Un percorso figurativo che rappresenta un arco cronologico compreso tra il I secolo a. C. e il V secolo d. C. nel quale Roma espande il suo Impero e avvia un importante sviluppo culturale. Presso le Scuderie del Quirinale la mostra intitolata “Roma. La pittura di un Impero”ricostruisce lo sviluppo della società romana attraverso la conoscenza della sua produzione pittorica, “superando la visione di una pittura romana dipendente ed erede passiva del patrimonio greco classico”. All'interno del percorso espositivo è possibile ammirare la pittura romana della prima età imperiale che si ispira all’ordine politico di Augusto e che rileva un’impostazione aulica che esprime serenità e grazia formale. La mostra curata da Eugenio La Rocca, Serena Ensoli, Stefano Tortorella e Massimiliano Papini presenta una serie di affreschi, tempere ed encausti su tavola, lino e vetro dallo stile elegante e prezioso nel disegno. Una pittura unica nel suo genere che si avvale di un segno grafico sofisticato e leggero e di un colore sfumato quasi velato, costruito tra giochi di luci e di ombre. La pittura romana è stata un costante punto di riferimento per l’arte occidentale per i suoi valori estetici e formali e per la sua raffinata ed autentica espressività. Le figure occupano gli spazi della composizione attraverso un gioco di relazioni di gusto narrativo e musicale, interagendo sempre con l’ambiente circostante. Il mondo antico era fatto di colori ed evocava un mondo fantastico. Il divino è presente nelle decorazioni delle case romane nella raffigurazione eterea e fantastica di questa pittura che attribuisce al suo stile un gusto tipicamente romano. In questa pittura c’è un’idea del bello, una leggerezza e un grande potere di seduzione. Uno degli aspetti più interessanti è il modo in cui venivano vissuti l’erotismo e la sessualità, a cui venivano affidati significati e ruoli sociali legati alla prosperità e alla scaramanzia. Inoltre, la società romana non conosceva il senso del peccato che sarà poi della cultura cristiana e la moralità era legata ad un fatto di costume, benché venisse vissuta con ipocrisia come clichè di un modo di essere falso e opportunista.

Antonella Colaninno

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