"Mentre
Bowie cresceva, il ricordo familiare di un night club nella Soho
anteguerra e di un'eredità sperperata devono aver offerto una
potente simbologia di emozionanti e seducenti, ma anche pericolose
opportunità, che esulavano dai confini di una piccola casa a schiera
nei sobborghi londinesi."
di Antonella Colaninno
Personaltà
enigmatica e spirito creativo, David Bowie ha percorso mezzo secolo
di storia da Ziggy Stardust aThin White Duke, vendendo oltre 140
milioni di album.“La sua influenza nel vasto ambito dei concerti, della moda,
dell'arte, del design e delle politiche identitarie continua a
plasmare ancora oggi, la cultura contemporanea[...]”Bowie ha
rappresentato l'avanguardia e ha dettato mode, è stato un performer innovativo che ha ispirato artisti, musicisti e designers, affiancando le grandi rivoluzioni in corso in quegli anni per la libertà di espressione individuale e sessuale. Proveniva dai
sobborghi londinesi, un quartiere con case a schiera su due livelli, al numero 4 di Plaistow Grove visse dal 1955 al 1967 come
figlio unico di una famiglia di estrazione medio bassa, condividendo
solo pochi momenti con i 4 fratellastri più grandi che i suoi
genitori avevano avuto da precedenti relazioni. Nel 1974 lascia
Londra all'età di 27 anni per trasferirsi in America, non aveva mai
amato molto l'Inghilterra, o almeno quella periferia londinese
pericolosa e poco socializzante dalla quale proveniva, che plasmerà la sua sensibilità britannica unita ad una grande
ambizione. Cresce solo, nonostante avesse
degli amici, e dedica molto tempo a fantasticare e a lavorare di
immaginazione, "penso che nella mia famiglia regni un tremenda
devastazione emotiva e spirituale". "Mi sentivo spesso, fin
da quando ero adolescente, così alla deriva e come isolato da tutti
[...] tanti oscuri scheletri nell'armadio mi facevano sentire estraneo
a tutto.""Volevo essere un artista incredibile, vedere
colori, ascoltare musica, e loro non facevano altro che respingermi.
Mi è toccato crescere demoralizzato e pensavo: non mi darò
per vinto.Dovevo rifugiarmi nella mia stanza e te la porti
dietro per il resto della vita.""Volevo diventare un
musicista perchè mi sembrava un gesto ribelle, sovversivo.""In
un certo senso, se avessi sfondato a metà degli anni '60, non avrei
assorbito molte altre influenze."

Come artista Bowie ha
raccontato il suo mondo, il suo spazio interiore, i"paesaggi
mentali"a cui è dedicato il suo primo film: The Image, considerato"uno studio del mondo della realtà illusoria
all'interno della mente schizofrenica dell'artista al suo vertice di
creatività", dove l'immaginazione si
intreccia con un crescente interesse per la "scoperta dell'io e per le religioni mistiche, in particolare quelle orientali", e dal consumo di droghe finalizzato al raggiungimento di
nuove forme di percezione. Lindsay Kemp, attore, ballerino, artista,
e mimo, personaggio scandaloso all'epoca per i suoi modi effeminati,
introdusse Bowie nel mondo dei trucchi e dell'ambiguità sessuale e
della vita intesa come arte e palcoscenico. Bowie imparò a recitare
e acquisì consapevolezza del "potere dei costumi, delle luci e
delle scenografie". Il suo palcoscenico divenne così lo
spazio interiore nel quale esplorare “gli abissi della follia, della
paura, dell'isolamento e del disgusto di sè, dell'alienazione, e dell'identità sessuale sovvertita.”Ha affiancato le
rivoluzioni del suo tempo, è stato un interprete delle trasformazioni
culturali che hanno attraversato gli anni '60, dall'amore libero e dalle comunità pacifiste come azione di cambiamento politico, all'atmosfera decadente degli anni '70, che aveva esteso i confini
dell'identità di genere anche attraverso l'uso di droghe psichedeliche. Space
Oddity, il suo primo album, esce proprio in quegli anni, era il
1969, il protagonista, l'astronauta Layor Tom, abbandona la terra e
fluttua nello spazio tra isolamento ossessivo e "purezza e
passività asessuata". Gli anni '60 si espressero a metà tra la
forza dirompente dei mass media e la romantica riscoperta della
natura e della "celebrazione del sesso e delle emozioni".
Bowie interpretò e soprattutto sentì questo passaggio culturale
della società come artista, e cercò di rappresentare la misura
del cambiamento nella canzone Changes. Uomo di
teatro, attore straordinario e mimo di se stesso David è stato
un dandy dalla sensibilità urbana che ha usato la maschera e il
trasformismo per estendere la sua ambiguità sessuale, un provocatore
elegante, freddo e aristocratico in grado di modificare di continuo
il proprio aspetto e di parlare attraverso il linguaggio del corpo,
di creare personaggi e dare loro vita propria: spinse infatti
l'identità sessuale di Ziggy in un'altra dimensione spazio temporale.

Decadente e visionario, insensibile al mondo e alle
relazioni sociali, Bowie fu un eclettico che ha saputo unire arte e
identità sessuale, che dichiarava di non essere fedele a nessuno
stile e di essere sempre stato impressionato da tutte le forme di
arte del XX secolo. "Bowie è il tipo di artista che nasce solo
una volta in una generazione e trascina nella sua scia tutta la
cultura dell'epoca”, grazie al fascino, alle sue capacità
innovative e al glamour sofisticato del suo personaggio, un vero leader culturale in contrasto con la cultura pop del
momento, un outsider che crea la cultura giovanile a propria
immagine", guardando alla sottocultura giovanile. Bowie era un fenomeno sociale che attraverso la sua
arte ha parlato ai giovani, agli emarginati, agli alienati.
Aveva doti di artista e di designer, creava le copertine dei suoi
dischi, i costumi di scena, le scenografie e i video, produceva persino la propria musica scegliendo con cura i suoi
collaboratori a cui lasciava grande libertà creativa, sapeva
comprendere la gente con una tale sensibilità che gli ha permesso di
anticipare le tendenze. Una canzone doveva assumere
"carattere, forma, corpo e influenzare la gente”, doveva
essere in grado di coinvolgere come stile di vita."

David è
stato un colonizzatore dei territori dell'arte, ha sperimentato i luoghi del surreale, è stato una specie di profeta che si è
appropriato della sua epoca. "Ha inventato nuovi atteggiamenti, ha
avuto il dono della musica e ha saputo rinnovarsi nel lungo arco di
tempo della sua carriera artistica, da esteta e artista sensibile,
pronto a imbattersi in continue metamorfosi."Bowie era magico e
superlativo", racconta un fan, affascinato dal personaggio. "Aveva le
qualità del leader. Era la personificazione stessa della
fantascienza. Per me rappresentava le più grottesche espressioni del
male e di una realtà extraterrestre oltre ogni immaginazione.
Credevo davvero che fosse una sorta di alieno. Non pensavo che fosse
normale, umano [...] Lo guardavo, nelle locandine, e cercavo di
capire la sessualità racchiusa nei suoi dischi. Lo analizzavo fino
allo stremo. Pensavo: Questo significa quello... credo che dovrebbe
sapere quanto ha influenzato il modo di vestire della gente, i gesti,
il comportamento... Ha fatto qualcosa di tremendo.”Changes è
la storia della vita di Bowie, il quale non fa altro che cambiare.
Ecco perchè non ha mai una direzione riconoscibile: lui è tutto in
una volta. Ogni canzone è un diverso lato di Bowie e del mondo come
lui lo vede." ("New Musical Express", Albums: Bowie at
his brilliant best, 29 gennaio 1972). Creava ruoli diversi Era convinto che all'immagine e al modo di apparire fosse dovuto gran
parte del suo successo, per questo creava ruoli diversi, perchè il modo di apparire poteva essere per lui, una dichiarazione di identità. Era una creatura di periferia, quasi
soprannaturale, che ha saputo viaggiare attraverso il tempo, con la
sua aura di eroe distaccato dalle cose del mondo e con il suo tipico
modo tutto inglese di non prendere le cose molto sul serio.


Pubblicato
da Antonella Colaninno
MOSTRA VISITATA AL MAMBO DI BOLOGNA CON ACCREDITO, UNICA TAPPA ITALIANA DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DAVID BOWIE IS, DEDICATA AL GRANDE ARTISTA INGLESE