di Antonella Colaninno
Pittore, ceramista e scultore, Lucio Fontana (Rosario di
Santa Fe', 1899 – Comabbio, Varese, 1968) ha dato un nuovo corso all'arte
moderna recidendo con un taglio netto quanto si era prodotto sino ad allora
nell'arte. “Io buco, passa l’infinito di
lì, non c’è bisogno di dipingere…tutti hanno creduto che io volessi
distruggere: ma non è vero, io ho costruito, non distrutto, è lì la cosa […]”. Il
valore concettuale della sua idea di tagliare la tela è stato un gesto
d’avanguardia, un’intuizione nella percezione dell’universo visto da una prospettiva
estesa priva di limiti, che si può immaginare solo attraverso una dimensione
mentale e creativa. “Non mi interessa lo
spazio di cui parlate voi. La mia è una dimensione diversa”, un orizzonte
personale, che ricerca nei buchi e nei tagli un concetto nuovo di spazio che
supera l’idea stessa di spazialità e la sua entità fisica, per diventare puro
gesto dell’immaginazione. Lo spazio di Fontana non è solo la proiezione di una
possibile entità immaginativa, un vettore dinamico di materia, ma rappresenta quell’istinto barocco di aprirsi verso
l’esterno, con “la spettacolarità del
gesto”. Il taglio ha in sé un fare progettuale perché vuole costruire
un’idea su nuove realtà dell’immagine. Il suo lavoro ebbe agli inizi di
carriera un riconoscimento inadeguato per la sua portata innovativa, eppure
oggi Fontana è l’artista italiano più rappresentato nei musei di tutto il mondo.
La galleria Farsettiarte racconta l’insuccesso di un’opera del maestro durante
un’asta dove invece tutti i lotti furono venduti. Per “Concetto spaziale giallo” non ci fu “nessun interesse, solo un brusio ironico nella gremitissima sala e la
beffarda offerta di una lira da parte di un professionista cittadino. Il
banditore imbarazzato ritirò il quadro dopo aver tentato, senza riuscirvi, di
spiegare chi era Fontana”. Il
mercato dell’arte ha riconosciuto in ritardo la genialità di questo artista,
che solo negli ultimi dieci anni ha visto crescere le quotazioni sino a
raggiungere la cifra importante di 30 milioni di dollari. “Il 2015 è stato l’anno che “ha sancito definitivamente il successo
economico di Fontana. […] e nonostante la sua produzione abbondante non
riusciamo a soddisfare la domanda dei collezionisti” ha dichiarato in un’intervista
Mariolina Bassetti, presidente di Christie’s Italia, “nonostante la sua produzione sia così abbondante il mercato sembra non
risentirne affatto perché il suo gesto è una ripetizione che nutre l’animo del
collezionista senza stancarlo.” Un successo che i collezionisti hanno
decretato sostenuti dal lavoro della Fondazione Lucio Fontana che organizza mostre dell’artista nei musei di tutto
il mondo, e dall'interesse che le fiere internazionali hanno a lui riservato.
L’opera completa di Fontana comprende anche i
disegni o “opere su carta” degli anni
Trenta realizzate su fogli di carta da lettera o da macchina da scrivere, ma
anche su cartoncino e carta assorbente e su carta per il mercato, per i disegni
realizzati “solo nell’ultima parte della
sua attività”. Il mercato non ha riservato grande attenzione a queste opere
che restano circoscritte all’’interesse dei singoli collezionisti, pur avendo
lo stesso valore concettuale delle opere su tela in quanto rappresentano la
genesi strutturale dell’idea progettuale.
Le ceramiche di Fontana hanno
ritrovato un interesse sul mercato in questi ultimi anni: Fontana iniziò il suo
lavoro di artista proprio come ceramista, lavorando come assistente nell’atelier
di suo padre in Argentina, mentre in Italia frequentò dal 1928 i corsi di Adolfo
Wildt all’Accademia di Brera, realizzando le sue prime sculture nel laboratorio
di Tullio Mazzotti ad Albisola.
Lucio Fontana per Ugo Mulas, 1963
Pubblicato da Antonella Colaninno
Enrico Crispolti è il maggior esperto al mondo dell’opera
di Lucio Fontana. Conobbe l’artista cinquantottenne nel 1957, quando aveva solo
24 anni. Ha curato, in Italia e all’estero, a partire dal 1959, molte mostre
antologiche. E’ autore delle tre edizioni del Catalogo ragionato del 1974, del 1986 e del 2006, delle sue
sculture, dei dipinti e delle ambientazioni. E’ autore anche del catalogo
ragionato generale della scultura e dell’oggettistica in ceramica. Di Luca Massimo
Barbero è il Catalogo
ragionato dell’opera su carta di Lucio Fontana, edito in tre tomi da Skira.
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