di Antonella Colaninno
E’ quanto mai attuale parlare del ruolo delle città in
relazione all'essere Capitali Europee della Cultura. In particolare nel
ritenere che gli aspetti della tradizione locale siano un punto di forza
esclusivo per delineare l’immagine vincente di una città e che la
collaborazione tra il settore della cultura e quello del turismo sia semplice e
scontato. Ma è realmente così? Spesso accade invece, che l’immagine di una
città in tutto il suo complesso contesto storico ed artistico sia indebolita da
quegli aspetti strettamente locali che cercano non l’esclusività di un’idea ma
piuttosto, il coinvolgimento di un numero rilevante di operatori culturali sul
territorio che nel presentare punti di vista ed obiettivi spesso differenti
finiscono con il dimenticare l’unicità dello sforzo comune a danno della
chiarezza della comunicazione. Il marketing territoriale acquista valore di
immagine se inserito all'interno di una strategia economica e culturale
certamente urbana ma in una visione più ampia nell'ambito di una dimensione
internazionale. Di qui l’interrogativo su quali siano i metodi più idonei da
adottare per valorizzare l’immagine della CEC sia all'interno del proprio
contesto urbano che al suo esterno senza correre il rischio di rivendicare con
autoreferenzialità aspetti locali che finirebbero inevitabilmente per apparire
esagerati ed ottenere un esito affatto producente. Un rischio in cui si
potrebbe facilmente incorrere se si considera il ruolo “mistificatore” che potrebbe assumere la campagna di costruzione
mediatica intorno al marketing. E’ sempre importante creare una collaborazione tra settore culturale e settore turistico mentre spesso accade che nella promozione turistica vengano esclusi gli aspetti legati alla attualità culturale privilegiando quelli tradizionali. Le prime Capitali Europee della Cultura (CEC)
erano chiamate Città Europee della Cultura ed Amsterdam, Atene, Berlino, Firenze,
e Parigi tra il 1985 ed il 1989 erano considerate da tempo grandi capitali
della cultura ed il titolo di CEC non modificò il loro ruolo nell'immagine dell’opinione
pubblica nazionale ed internazionale. La prima città a divenire capitale europea
e ad utilizzare il titolo di CEC fu Glasgow nel 1990.Le strategie di marketing
territoriale rilanciarono l’immagine della città che nel 1990 potè contare
sullo sviluppo del turismo culturale con uno sguardo particolare alla creatività
contemporanea ponendosi come centro per le
“produzioni artistiche innovative”. Anversa nel 1993 “utilizzò invece il programma CEC anche a fini di comunicazione civica,
per ricordare ai cittadini e ai media
locali il suo passato di città aperta e interculturale, nel contesto delle
tensioni generate dal successo elettorale del Vlaams Blok, dopo una campagna
contro la crescente immigrazione da paesi extracomunitari”. Un esempio
questo di Anversa certamente positivo che conferma come una buona strategia di
comunicazione di una CEC non deve allontanarsi dalla realtà, non deve creare
aspettative impossibili e soprattutto, deve mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica. Bisogna puntare sempre
sulla diversità di una città e considerare propri anche quei fattori negativi
della tradizione culturale correndo il rischio di apparire “minacciosi, devianti e trasgressivi” come nel caso del tema
hitleriano di Linz 2009. Il modello di Glasgow si impose a partire dagli anni Novanta come
vincente, influenzando le successive candidature a capitale europea delle città
su un buon programma di collegamento tra la programmazione culturale ed il
marketing territoriale. Nel corso degli anni per le candidature CEC sono state
inserite nella comunicazione una serie di tematiche che variano dalla partecipazione dei cittadini all'inclusione
sociale, sino al multiculturalismo, ai beni culturali ed al rapporto tra cultura
ed ecologia. Una CEC potrà definirsi tale se riuscirà a costruire ed a comunicare la giusta
immagine di se stessa nella sua unicità urbana e nella complessità delle proprie contraddizioni.
Pubblicato da Antonella Colaninno
Fonti: Franco Bianchini da Artlab 11
NOTE: Inclusione sociale e partecipazione dei cittadini:
1996/Copenhagen; 1998/Stoccolma; 2000/Helsinki; 2003/Graz; 2008/Liverpool;
2014/Umea; 2016/San Sebastiano (ed altre).
Rapporto tra
cultura ed ecologia: 1996/Copenhagen; 1998/Stoccolma; 2000/Reykjavik (molto sensibili le città nordiche).
Multiculturalismo: 2001/Rotterdam; 2007/Lussemburgo; 2008/Sravanger.
Beni culturali: 1996/Copenhagen; 2000 Praga (ed altre)
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