Nudo di donna EGON SCHIELE















venerdì 10 febbraio 2012

MARCEL BROODTHAERS. L’ESPACE DE L’ECRITURE E LA POETICA DELLA DESTRUTTURAZIONE.







Artista surrealista, ironico, intellettuale e poetico Marcel Broodthaers (Bruxelles, 1924- Colonia, 1976) gioca con il nonsense citando Mallarmè e Baudelaire rievocando il Ready made di Duchamp e l’idea di opera d’arte come percorso concettuale. La sua poetica destruttura gli schemi linguistici tradizionali mescolando le componenti strutturali in un remake ironico e al tempo stesso raffinato, rivelandosi una esperienza artistica dal taglio intellettuale con forti connotazioni critiche sul ruolo dell’artista nella società e nel sistema contemporaneo. Una critica che non si esime di toccare anche il sistema museale. Tra i suoi ambiti di ricerca c’è infatti, il Musèe d’Art Moderne, un museo che non esiste nella realtà e che riflette sul ruolo di questa istituzione. 

Una riflessione quanto mai attuale e controcorrente che vede oggi l’artista sempre più compromesso ad una "partecipazione" politica ed il museo un contenitore paradossale privo di significati contestuali. 

Ciò che l’artista sperimenta è la fusione tra la componente narrativa e i codici visivi, tra il linguaggio delle immagini e l'oggetto di riferimento. Importante è anche la sua esperienza di montaggio delle pellicole, una sperimentazione dai contenuti surreali con chiari riferimenti alla poetica di Magritte e all’estetica del cinema muto. 

La carriera artistica di Broodthaers, considerato tra i pionieri della Istitutional Critique, ha compreso un periodo molto breve, dal 1964 al 1976. Il Mambo di Bologna propone per la prima volta in Italia, circa cinquanta lavori provenienti da importanti istituzioni internazionali come il MACBA, Museo di Arte Contemporanea di Barcellona. La mostra, a cura di Gloria More, si inserisce in un percorso di ricerca del museo e arricchisce il vasto programma di appuntamenti culturali della città in occasione di Artefiera.


Scritto da Antonella Colaninno

L’espace dell’ècriture
a cura di Gloria More
dal 26 gennaio al 6 maggio 2012
museo Mambo Bologna

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