Nudo di donna EGON SCHIELE















lunedì 28 febbraio 2011

PREMIO FURLA 2011




Il Premio Furla ideato e curato da Chiara Bertola, è un concorso italiano a sostegno della creatività dei giovani artisti nell’arte contemporanea e nel fashion design. Nato nel 2000 dalla collaborazione tra Fondazione Quercini Stampalia Onlus di Venezia, Fondazione Furla di Bologna, Fondazione Carisbo e MAMbo, Museo d’Arte Contemporanea di Bologna, giunge alla sua ottava edizione. Un sistema operativo che coinvolge artisti, curatori, critici e musei sostenendo la progettualità dei cinque artisti finalisti che quest’anno sono ospitati nella splendida cornice di Palazzo Pepoli.“Il Premio si pone ormai come una tappa fondamentale per il confronto con l’estero da parte di numerosi artisti italiani, grazie alla capacità dei suoi organizzatori di costituire una rete istituzionale di contatti con critici d’arte, curatori, direttori di musei e centri d’arte di prestigio internazionale”. Un progetto ad ampio raggio che interagisce tra creatività e territorio, promuovendo la cultura contemporanea italiana nelle sue diverse espressioni. Tra gli artisti finalisti: Alis/Filliol, Francesco Arena, Rossella Biscotti, Matteo Rubbi, Marinella Senatore. Alis/Filliol alias Andrea Respino (Cuneo, 1976) e Davide Gennarino (Torino, 1979) hanno lavorato ad un percorso artistico a due improntando la loro ricerca artistica su un cambio di prospettiva che li porta ad operare dall’interno della scultura. Parlano di un’idea di de-finizione di corpo sociale, di un lavoro che scolpisce il tempo economico, che osserva le caratteristiche scultoree dei "movimenti di produzione e di scambio delle merci" nel rapporto del singolo con il "paesaggio sociale". Francesco Arena (Brindisi, 1978) crea i suoi lavori secondo schemi stilistici vicini all’Arte Povera, cercando all’interno dell’apparente impersonalità del linguaggio visivo la memoria di una storia personale o di una vicenda storica collettiva. Ciò che emerge non è solo il valore reale e narrante di un oggetto ma l’idea astratta di un concetto di tempo e di spazio relativo alla stessa storicità degli oggetti, come i volumi e le distanze. Per questo, le sue opere concettualmente attraversano tutta l’Italia da sud a nord ripercorrendo i fatti di cronaca che hanno segnato i luoghi e le persone trasformandone i destini e creando dei miti. Rossella Biscotti (Bari, 1978) riflette sul valore performativo della memoria e del monumento e sull’importanza di “un’estetica relazionale” dello spazio della memoria stessa, considerando “la conversazione come un momento in cui la storia, personale e collettiva, viene condivisa tra due persone”. Matteo Rubbi (Bergamo, 1980) interviene sulla centralità dell’individuo nei processi di “riflessione sociale”. Nelle sue “azioni collettive”, il pubblico rappresenta l’attore sociale della performance dove luoghi anonimi diventano gli spazi comuni della collettività. L’incontro tra spazio e soggetto svolge una ricerca sul valore della singola identità rispetto a quella collettiva e solleva una riflessione sui significati di una dimensione umana “da riconquistare e da costruire”. Marinella Senatore (Salerno, 1977) indirizza la sua riflessione artistica sul concetto partecipativo dell’arte (al punto da coinvolgere per le sue performance un numero di 1200 persone), come valore di aggregazione che risveglia la coscienza sociale, l’idea di appartenenza nella comune condivisione dello spazio. La dimensione pubblica diventa spazio fisico e partecipativo e luogo di interazione di esperienze visive ed umane.


Antonella Colaninno



Comitato scientifico
Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio, Gianfranco Maraniello, Viktor Misiano.
In collaborazione con
Arte Fiera Art First, Bologna