di Antonella Colaninno
“What people do for money some joint ventures” è il titolo della 11 a edizione di Manifesta, la biennale d’arte contemporanea itinerante che per il 2016 ha scelto la città di Zurigo per estendere le sue riflessioni critiche sullo stato della cultura in Europa. La città festeggia quest’anno l’anniversario dei 100 anni della nascita del Dadaismo e, per l’occasione, ha messo a disposizione degli artisti una parte della sede storica del Cabaret Voltaire, luogo di nascita di Dada e punto d'incontro per artisti e intellettuali dell'epoca.
Manifesta è considerato tra gli eventi più importanti del panorama
artistico contemporaneo, è un progetto curatoriale che ogni due anni migra di
città in città, da un’identità geopolitica ad un’altra, è un esperimento
collettivo che rileva la fisionomia dei luoghi osservando le modalità attraverso
le quali i cittadini interagiscono tra loro. I suoi progetti espositivi offrono un'opportunità per cercare risposte nell’arte contemporanea e porre domande che interrogano su quale sia il
valore sociale del nostro vivere e del nostro lavoro. L’artista tedesco
Christian Jankowski, curatore di Manifesta 11, ha lavorato su un’idea
progettuale che pone in relazione artisti internazionali e professionisti locali afferenti a diversi ambiti lavorativi, affidando così anche all’arte il ruolo di una vera e propria professione in grado
di interagire con le altre esperienze lavorative. Gli artisti hanno scelto i
loro ospiti da una lista di 1000 professionisti compilata appositamente dall’Istituto
sociologico dell’Università di Zurigo. I lavori sono stati allestiti presso l’Helmaus
e la Lowenbraukunst, ma la novità più interessante di questa edizione è la recente costruzione del Pavillon of
Reflection, una piattaforma galleggiante sul lago di Zurigo, nelle vicinanze
del Bellevue e del Teatro dell’Opera, adibita a cinema, piscina e caffetteria, dove vengono proiettati una serie di film documentari realizzati da registi della Zurcher
Hochschule der Kunst.
Città d’accoglienza, Zurigo è tradizionalmente nota per
essere stata storicamente crocevia di artisti pacifisti, attivisti, e scrittori ma soprattutto centro di aggregazione per le avanguardie contemporanee, una città che ha saputo coniugare nel tempo la crescita culturale allo sviluppo economico ponendosi a modello di una società integrata e sostenibile.
Foto @Antonella Colaninno
Pubblicato da Antonella Colaninno