by Antonella Colaninno
La galleria di Palazzo Cini a Venezia è la casa-museo che oggi
vanta un nucleo consistente della ricca collezione dell’imprenditore e mecenate
ferrarese Vittorio Cini (Ferrara, 1885-Venezia,1977), tra i più importanti
collezionisti del Novecento italiano, insieme al genovese Angelo Costa e al
parmense Luigi Magnani.
Le opere d’arte da lui raccolte nel corso degli anni
fanno parte del patrimonio artistico nazionale, una collezione che in parte, è
ospitata in Palazzo Cini a San Vio, mentre il Castello di Monselice e l’isola
di San Giorgio accolgono le restanti opere d’arte di questa prestigiosa
raccolta. La galleria di Palazzo Cini fu inaugurata il 21 settembre 1989 alla
presenza di Federico Zeri, che aveva catalogato e allestito le opere. Yana Cini
Alliata di Montereale, terzogenita del Conte Vittorio Cini, decise, nel 1981,
di donare alla Fondazione Giorgio Cini i dipinti toscani databili tra il XIII e
il XVI secolo e gli oggetti d’arte, oltre ai due piani nobili del palazzo a San
Vio. Nel 1989 grazie alla donazione di Yeda Cini Guglielmi di Vulci, sorella
gemella di Yana, si aggiunsero alla raccolta i dipinti ferraresi di epoca
rinascimentale, anche questi ultimi appartenenti alla collezione originaria del
conte, che si è costituita nel ventennio tra gli anni ’50 e ’70 del Novecento.
Federico Zeri definisce Vittorio Cini il “vero
raccoglitore di pittura antica”, un collezionista attento, guidato nelle
sue scelte da esperti di opere d’arte; fu lo stesso Zeri a consigliarlo negli
ultimi vent’anni di vita, dopo la collaborazione che Cini ebbe con il critico d’arte
Nino Barbantini, che lo guidò nel recupero della cultura figurativa ferrarese, e
quella con lo storico dell’arte americano Bernard Berenson. Sempre attento a
seguire un principio di bellezza, sostenuto dalla sua innata sensibilità
artistica, Vittorio Cini concepì la sua collezione come un nucleo prezioso ed
eterogeno che ha dato spazio, accanto alle opere di grandi artisti, anche ad
autori meno celebri ma di uguale qualità “per
motivi di attribuzione o di iconografia”. “[…] poco più che ventenne tra il
1910-15, nella residenza di Ferrara iniziò il recupero della memoria figurativa
della città natale con un primo nucleo di dipinti che esemplificavano la
cultura artistica sviluppatasi nella capitale estense dal Rinascimento al ‘900,
sino al contemporaneo Giovanni Boldini”. “Senza seguire mode passeggere, né metodi
storico-archeologici, la raccolta ha conservato così un inconfondibile sapore –domestico-“
Il percorso espositivo accoglie all’ingresso il visitatore con il busto di
Yana, pregiata scultura dell’artista siciliano Francesco Messina.
Tra le opere
esposte, sono presenti tra le altre, la croce processionale duecentesca di
Giunta Pisano; le tavole di Gaddo Gaddi e Taddeo Gaddi. La Madonna con il Bambino, santi e angeli musicanti di Filippo
Lippi rappresenta la sezione dedicata al Rinascimento toscano, insieme alla
piccola tavola di San Tommaso d’Aquino del Beato Angelico, parte dell’altare
smembrato della chiesa di San Marco a Firenze. Inoltre, non da ultimi, la Madonna con il Bambino e due angeli di
Piero di Cosimo; la Madonna con il
Bambino di Piero della Francesca; Il giudizio
di Paride di Botticelli e bottega e il Doppio
ritratto di amici di Jacopo Pontormo.
Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti e
Lorenzo Costa sono tra gli artisti presenti nella sala dei Ferraresi. Infine, l’importante
tavola con Scena allegorica di Dosso
Dossi, proveniente dal soffitto della camera da letto di Alfonso I d’Este nel Castello
Estense di Ferrara. Il 20 aprile 1951 Vittorio Cini costituì la Fondazione
Giorgio Cini in memoria del figlio Giorgio morto prematuramente in un incidente
di volo. Oggi la Fondazione Giorgio Cini, nata con finalità culturali e
politiche, è attiva sull’isola con un intenso programma di attività culturali,
tra mostre, congressi e incontri. Dal 2012 con la collaborazione di Pentagram
Stiftung, la Fondazione ha avviato il progetto Le Stanze del Vetro, che intende incentivare lo studio dell’arte
del vetro dal XX al XXI secolo. Il progetto si è avviato il 28 agosto 2012 con
l’ inaugurazione della mostra dal titolo
Carlo Scarpa-Venini 1932-1947, in omaggio al celebre architetto veneziano negli anni in cui fu direttore
della vetreria Venini.
Pubblicato da
Antonella Colaninno
In foto: Palazzo
Cini (foto by Antonella Colaninno); Vittorio Cini; busto di Yana, scultura di
Francesco Messina; Doppio ritratto di
amici di Jacopo Pontormo; particolare della Madonna con il Bambino di Piero della Francesca; Piero di Cosimo, Madonna con il Bambino e due angeli.