Nudo di donna EGON SCHIELE















sabato 18 luglio 2015

PALAZZO CINI LA GALLERIA. STORIA DI UN COLLEZIONISTA TRA IMPRESA E IMPEGNO POLITICO




by Antonella Colaninno

La galleria di Palazzo Cini a Venezia è la casa-museo che oggi vanta un nucleo consistente della ricca collezione dell’imprenditore e mecenate ferrarese Vittorio Cini (Ferrara, 1885-Venezia,1977), tra i più importanti collezionisti del Novecento italiano, insieme al genovese Angelo Costa e al parmense Luigi Magnani. 

Le opere d’arte da lui raccolte nel corso degli anni fanno parte del patrimonio artistico nazionale, una collezione che in parte, è ospitata in Palazzo Cini a San Vio, mentre il Castello di Monselice e l’isola di San Giorgio accolgono le restanti opere d’arte di questa prestigiosa raccolta. La galleria di Palazzo Cini fu inaugurata il 21 settembre 1989 alla presenza di Federico Zeri, che aveva catalogato e allestito le opere. Yana Cini Alliata di Montereale, terzogenita del Conte Vittorio Cini, decise, nel 1981, di donare alla Fondazione Giorgio Cini i dipinti toscani databili tra il XIII e il XVI secolo e gli oggetti d’arte, oltre ai due piani nobili del palazzo a San Vio. Nel 1989 grazie alla donazione di Yeda Cini Guglielmi di Vulci, sorella gemella di Yana, si aggiunsero alla raccolta i dipinti ferraresi di epoca rinascimentale, anche questi ultimi appartenenti alla collezione originaria del conte, che si è costituita nel ventennio tra gli anni ’50 e ’70 del Novecento. Federico Zeri definisce Vittorio Cini il “vero raccoglitore di pittura antica”, un collezionista attento, guidato nelle sue scelte da esperti di opere d’arte; fu lo stesso Zeri a consigliarlo negli ultimi vent’anni di vita, dopo la collaborazione che Cini ebbe con il critico d’arte Nino Barbantini, che lo guidò nel recupero della cultura figurativa ferrarese, e quella con lo storico dell’arte americano Bernard Berenson. Sempre attento a seguire un principio di bellezza, sostenuto dalla sua innata sensibilità artistica, Vittorio Cini concepì la sua collezione come un nucleo prezioso ed eterogeno che ha dato spazio, accanto alle opere di grandi artisti, anche ad autori meno celebri ma di uguale qualità “per motivi di attribuzione o di iconografia”. “[…] poco più che ventenne tra il 1910-15, nella residenza di Ferrara iniziò il recupero della memoria figurativa della città natale con un primo nucleo di dipinti che esemplificavano la cultura artistica sviluppatasi nella capitale estense dal Rinascimento al ‘900, sino al contemporaneo Giovanni Boldini”. “Senza seguire mode passeggere, né metodi storico-archeologici, la raccolta ha conservato così un inconfondibile sapore –domestico-“ Il percorso espositivo accoglie all’ingresso il visitatore con il busto di Yana, pregiata scultura dell’artista siciliano Francesco Messina. 

Tra le opere esposte, sono presenti tra le altre, la croce processionale duecentesca di Giunta Pisano; le tavole di Gaddo Gaddi e Taddeo Gaddi. La Madonna con il Bambino, santi e angeli musicanti di Filippo Lippi rappresenta la sezione dedicata al Rinascimento toscano, insieme alla piccola tavola di San Tommaso d’Aquino del Beato Angelico, parte dell’altare smembrato della chiesa di San Marco a Firenze. Inoltre, non da ultimi, la Madonna con il Bambino e due angeli di Piero di Cosimo; la Madonna con il Bambino di Piero della Francesca; Il giudizio di Paride di Botticelli e bottega e il Doppio ritratto di amici di Jacopo Pontormo. 

Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa sono tra gli artisti presenti nella sala dei Ferraresi. Infine, l’importante tavola con Scena allegorica di Dosso Dossi, proveniente dal soffitto della camera da letto di Alfonso I d’Este nel Castello Estense di Ferrara. Il 20 aprile 1951 Vittorio Cini costituì la Fondazione Giorgio Cini in memoria del figlio Giorgio morto prematuramente in un incidente di volo. Oggi la Fondazione Giorgio Cini, nata con finalità culturali e politiche, è attiva sull’isola con un intenso programma di attività culturali, tra mostre, congressi e incontri. Dal 2012 con la collaborazione di Pentagram Stiftung, la Fondazione ha avviato il progetto Le Stanze del Vetro, che intende incentivare lo studio dell’arte del vetro dal XX al XXI secolo. Il progetto si è avviato il 28 agosto 2012 con l’ inaugurazione  della mostra dal titolo Carlo Scarpa-Venini 1932-1947, in omaggio al celebre architetto veneziano negli anni in cui fu direttore della vetreria Venini.




Pubblicato da Antonella Colaninno

In foto: Palazzo Cini (foto by Antonella Colaninno); Vittorio Cini; busto di Yana, scultura di Francesco Messina; Doppio ritratto di amici di Jacopo Pontormo; particolare della Madonna con il Bambino di Piero della Francesca; Piero di Cosimo, Madonna con il Bambino e due angeli.