Nudo di donna EGON SCHIELE















mercoledì 25 aprile 2012

DON CAMILLO A FUMETTI IL CAPOBANDA VENUTO DAL CIELO




Era da tempo che non mi capitava di leggere un libro così gradevole, poetico e vero come “Il capobanda venuto dal cielo” ovvero, il primo volumetto del don Camillo a fumetti edito da Renoir, 2011 donatomi a Milano da Davide Barzi responsabile degli editoriali e delle sceneggiature insieme a Silvia Lombardi e Alessandro Mainardi. Un libro pregevolmente illustrato che affascina con le storie di quel “Mondo piccolo” della provincia parmense raccontato da Giovanni Guareschi, in cui nascono e si intrecciano le storie di don Camillo e Peppone. Piccole storie raccontate con sapienza narrativa dalla penna di Guareschi e affidate alla magia dell’illustrazione. Una lettura velata di ironia ed intelligenza che pone riflessioni sul valore umano dell’amicizia al di sopra di ogni ideologia, tra acredine rivoluzionaria e saggezza moderata. Ogni singola storia è datata e corredata di una piccola presentazione ad incominciare dal racconto iniziale ambientato tra il 1906 e il 1909 e pubblicato sul n. 42 del Candido il 16 ottobre 1960.  E’ proprio in questa storia che da il titolo al primo volume, che ci si avvicina all’infanzia di Don Camillo e Peppone e alle loro prime conflittualità. Nove i racconti per volumetto di cui due dedicate ai personaggi del Mondo Piccolo e sette alle vicende di don Camillo e Peppone. Giovannino Guareschi scrisse 346 racconti tra il 1945 ed il 1960, “una sorta di cronaca umana ambientata nella Bassa parmense, sua terra d’origine (…).” Una vasta pianura definita da Guareschi “il Sahara verde della Bassa” (cit.) dove, nella frazione di Fontanelle ( Roccabianca, Parma) si trova la chiesa di don Camillo. Nella finzione letteraria, i personaggi di Guareschi vivono in un luogo di fantasia, identificabile con tanti luoghi reali del paesaggio della grande pianura. Nella trasposizione cinematografica di Julien Duvivier del 1952 e del 1953, le vicende si svolgono a Brescello un piccolo comune in provincia di Reggio Emilia.
Provocatorio ed impertinente è l’episodio intitolato “Il compagno Gesù” pubblicato nel dicembre 1948 (Candido, n.52) nel quale non compaiono don Camillo e Peppone nonostante il fil rouge della narrazione resti sempre la dialettica tra la rabbia  rivoluzionaria dei comunisti e la moderazione del pensiero cattolico. Un gruppo di Rossi di Cabassa, in previsione della notte di Natale, pensa di mettere in scena una Natività che demistifichi il senso religioso del Natale per fare propaganda politica ed istigazione all’odio verso i ricchi. La vicenda dai toni forti viene addolcita dalla illustrazione finale, con l’immagine della tradizionale natività che il lettore scorge dal portone della piccola chiesa del paese tra i fiocchi di neve e le orme lasciate da qualche passante sul manto di neve che ricopre il marciapede.

“Siamo certi che nostro padre sarebbe felice di sfogliare questo volume (…) E poi lo avrebbe messo tra i volumi di grafica della sua preziosa raccolta che amava consultare e che lo ha ispirato nella sua carriera di illustratore (…). Alberto e Carlotta Guareschi
Scritto da Antonella Colaninno

1 commento:

  1. ciao!
    ti segnalo un errore: il titolo è "il capobanda PIOVUTO dal cielo"

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