Nudo di donna EGON SCHIELE















sabato 11 giugno 2011

ASPETTANDO LA BIENNALE DI VENEZIA



ILLUMInazioni è il titolo scelto dalla curatrice per questa 54 edizione della Biennale d'Arte, un’associazione di parole che sottolinea l’importanza di un confronto tra i paesi e di una democrazia dell’arte. Con Bice Curiger quest’anno la Biennale ritorna in Svizzera a Zurigo, sulla scia  di quel lontano 1999 e poi ancora del 2001quando Harald Szeemann (Berna 1933, Tegna 2005) fu scelto alla guida della 49a edizione della kermesse veneziana. La luce è ciò che illumina, che conduce alla conoscenza la ricerca intellettuale. Una visione dell’arte che certo recupera l’importanza della luce quale fattore indispensabile nello studio della spazialità e dei valori plastici, ma che non dimentica la sua dimensione umana e spirituale. Illuminazione è soprattutto l’idea che porta al processo creativo nel quale ogni visione rappresenta le tre E di Estasi, Estetica ed Empatia. L’arte è “un’esperienza illuminante”, “un’epifania”, un momento di riflessione e di “approccio al mondo esterno”, “[...] in un’epoca in cui il nostro senso di realtà è profondamente messo in discussione da mondi virtuali e simulati”. Il 4 giugno i Giardini e l’Arsenale apriranno le porte ai visitatori tra opinioni e punti di vista polemiche e consensi. Sembra che il mondo dell’arte stia riscoprendo una dimensione tutta al femminile se pensiamo anche alla progettualità in architettura che porta la firma di Odile Decq e Zaha Hadid per i nuovi edifici museali romani, il MACRO e il MAXXI. Un aspetto lusinghiero per chi, come me, crede nelle potenzialità della donna e auspica “quote rosa” nel management culturale, dalla gestione dei musei, ai progetti curatoriali, per uno sviluppo di tutte quelle strutture declinate ad assenza di servizi che potrebbero essere reintegrate, senza dimenticare inoltre gli aspetti più strettamente creativi e intellettuali della ricerca artistica.
Attendiamo anche l’apertura del Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi e allestito dall’architetto Benedetta Miralles, che quest’anno ha un titolo provocatorio “L’Arte non è cosa nostra”, una tematica già alquanto discussa che ha sollevato non poche polemiche. All’interno degli spazi espositivi sarà allestito anche il Museo della Mafia portato da Salemi all’Arsenale di Venezia. Aspettiamo l’apertura per il prossimo 4 giugno dandoci appuntamento prossimamente per scambi di opinioni e di commenti.

Scritto da Antonella Colaninno





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