Nudo di donna EGON SCHIELE















martedì 13 dicembre 2011

WORLD PRESS PHOTO 11





Correva l’anno 1955 quando la foto di un motociclista che cadeva dalla sua due ruote vinceva il primo World Press Photo. Da premio nazionale l’iniziativa ha assunto carattere internazionale e nel 1960 i foto giornalisti olandesi si sono costituiti in una Fondazione.Da allora l'immagine ha assunto il compito di documentare ciò che accade nel mondo, con le sue storie di vita che attraversano i continenti in un reportage fotografico che diventa memoria collettiva. "[...] without our photographs, there is no evidence. Photographs become our world’s collective memory.” David Burnett.
L’arte diviene inchiesta e l’immagine racconta la cronaca come strumento di indagine e di espressione.
Nata nel 1955, la World Press ogni anno porta i suoi scatti in giro per il mondo informando sulle storie individuali e collettive attraverso una campagna di sensibilizzazione spesso audace e poco confortante accompagnata da un programma di dibattiti e di incontri con i fotografi.  

Un' iniziativa che ha visto più volte premiato il fotografo statunitense Steve McCurry e ha decretato per il 2010 la vittoria della fotografa sud americana Jodi Bieber, con lo scatto che ritrae Bibi Aisha, una donna afgana dal volto sfigurato. La foto è apparsa sulla copertina della rivista Time il 9 agosto 2010.

 Molte foto sono diventate delle vere e proprie icone di uno status sociale e di un modo di essere. 

Scritto da Antonella Colaninno

World Press Photo PAN di  Napoli. Mostra visitata il 10 dicembre.

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