di Antonella Colaninno
Il teatro surreale di Carmelo
Bene raccontato dalle fotografie di Claudio Abate.
L’immaginario poetico e
dissacratore del teatro contemporaneo di Carmelo Bene ha rivoluzionato la scena
del teatro italiano del Novecento e ha fatto molto discutere per la sua
originalità e la sua estrema e provocatoria contemporaneità tutta giocata sul
ruolo delle immagini e dei suoni. Il corpo diventa lo strumento della
comunicazione diretta con il pubblico, l’elemento predominante di una
narrazione che affida alle luci e alla novità dei costumi e del trucco
l’elemento principale della composizione scenica.
A dieci anni dalla scomparsa
di Carmelo Bene, Palazzo delle Esposizioni celebra la figura complessa di
questo artista e del suo teatro attraverso gli scatti di Claudio Abate, unica
testimonianza visiva che ci è stata tramandata.
Le foto di Claudio
Abate
svolgono un ruolo importante nella vita di Carmelo Bene; fu infatti,
grazie ai
suoi scatti che l’artista fu scagionato dalle accuse di oltraggio per lo
spettacolo Cristo 63. Il titolo della mostra “Benedette foto!” trae
origine dalle parole pronunciate dallo stesso artista in merito a questa
vicenda, ricordando l’effetto salvifico della sua testimonianza fotografica.
Circa 120 fotografie a colori e
in bianco e nero documentano sulla scena, tra il debutto e le prove, il lavoro
di recitazione tra la metà degli anni ’60 e la metà degli anni ’70 del
Novecento, dei 10 tra i primi spettacoli di Carmelo Bene: Cristo 63; Salomè da
e di Oscar Wilde, Faust o Margherita; Pinocchio ’63; Il Rosa e il Nero da di a
G. M. Lewis; Nostra Signora dei Turchi; Salvatore Giuliano. Vita di una rosa
rossa; Arden of Feversham; Don Chisciotte. Un percorso affascinante che non manca
di emozionare il visitatore, che pone al centro la
ricerca continua della dimensione dello spazio quale valore assoluto, dove ogni esperienza umana si disperde. Il presente rappresenta l'unica esperienza alienante del sè in una riflessione surreale sul tempo e sulla sua paradossale ambiguità.
L’ultima sezione della mostra è dedicata alle riprese della Salomè (1972). L’archivio di Claudio Abate, a parte questa esperienza sul teatro, è
incentrato sul lavoro delle arti visive e di artisti come: Pino Pascali; Jannis
Kounellis; Eliseo Mattiacci; Fabio Mauri; Gino De Dominicis; i Neuen Wilden
tedeschi e gli artisti della Scuola di San Lorenzo.
Pubblicato da Antonella
Colaninno
Mostra visitata il 12
dicembre
In alto, in ordine: Carmelo
Bene (Faust) in Faust o Margherita, Teatro dei Satiri, Roma 1966; Carmelo Bene
(Faust) in Faust o Margherita, Teatro dei Satiri, Roma 1966; Carmelo Bene in Salomè, lungometraggio 1972; Carmelo Bene
(Pinocchio) in Pinocchio ’66, Teatro Centrale, Roma 1966; Veruscka in Salomè
(lungometraggio); Veruscka in Salomè; Carmelo Bene(Onorio) e Veruscka (Myrrhine) in Salomè (lungometraggio, 1972).
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