[…]
si impone la determinante presenza del “vuoto”, che nei fogli più alti del
gruppo diverrà il protagonista dell’immagine, di soggetto naturalistico ma
tutt’altro che naturalistica: trascrizione, piuttosto, in una sorta di veloce
scenografia, di una tesa partecipazione emotiva.” Luciano Caramel
DI ANTONELLA COLANINNO
I
disegni di Medardo Rosso (1858-1928) sono, ancora oggi, una produzione poco nota al
pubblico. Si conoscono soltanto un centinaio di opere delle quali ci è giunta, in alcuni casi, solo la riproduzione fotografica, una documentazione, per questo, così preziosa, conservata al Museo Medardo Rosso
di Barzio in Valtellina. Alcuni di questi lavori sono stati realizzati su
supporti improvvisati e non consentono di stabilire una datazione precisa, benché si possa riconoscere all'artista una certa attività come pittore, svolta durante gli anni giovanili
trascorsi tra Pavia e Milano. Ciò che caratterizza i disegni di
Medardo Rosso è la volontà di “far dimenticare la materia” mostrando i
significati nascosti, e le sfumature psicologiche. L'artista modella la materia senza mai conferirle un plasticismo chiuso, ben definito, lasciando che le figure si aprano allo spazio circostante come un'apparizione effimera di se stessa, nell'estemporaneità del tratto, tra
contorni labili e decadenti, in assenza di una precisa volontà oggettiva.
Una visione che risente del clima lombardo della Scapigliatura (Rosso visse a Milano fino al 1889) e di un certo naturalismo che privilegia il contemporaneo nella sua verità e immediatezza, preferendolo a tematiche storiche e mitologiche, al soggetto ideale, e all'artificio formale. In Medardo Rosso non è la materia a prendere forma, ma la sintesi di un’idea che tende a sfumarsi verso il vuoto, che cerca di rilevare l'impressione di “un’istantanea di vita cittadina in atto (Londres – effet de metro en la lumière, Chemin de fer – train qui arrive).
L'artista, infatti, disegna il particolare di un’azione, lasciando percepire le possibili intenzioni che si celano oltre quel gesto (Uomo che fa la valigia, Uomo che si pettina davanti allo specchio, Figlia che cuce), cerca di cogliere le sensazioni di un momento attraverso le sfumature di una grande campitura di luce o piuttosto, usando un tratto di matita che disegna zone d'ombra come fossero una nube oscura (Paesaggio al mare, Impressione marina, Paesaggio, Strada).
Una visione che risente del clima lombardo della Scapigliatura (Rosso visse a Milano fino al 1889) e di un certo naturalismo che privilegia il contemporaneo nella sua verità e immediatezza, preferendolo a tematiche storiche e mitologiche, al soggetto ideale, e all'artificio formale. In Medardo Rosso non è la materia a prendere forma, ma la sintesi di un’idea che tende a sfumarsi verso il vuoto, che cerca di rilevare l'impressione di “un’istantanea di vita cittadina in atto (Londres – effet de metro en la lumière, Chemin de fer – train qui arrive).
L'artista, infatti, disegna il particolare di un’azione, lasciando percepire le possibili intenzioni che si celano oltre quel gesto (Uomo che fa la valigia, Uomo che si pettina davanti allo specchio, Figlia che cuce), cerca di cogliere le sensazioni di un momento attraverso le sfumature di una grande campitura di luce o piuttosto, usando un tratto di matita che disegna zone d'ombra come fossero una nube oscura (Paesaggio al mare, Impressione marina, Paesaggio, Strada).
Pubblicato
da Antonella Colaninno
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