Nudo di donna EGON SCHIELE















giovedì 4 giugno 2015

NUOVA OGGETTIVITA’ ARTE IN GERMANIA AL TEMPO DELLA REPUBBLICA DI WEIMAR 1919-1933



by Antonella Colaninno

La Repubblica di Weimar è la forma di democrazia tedesca che dal 1919 al 1933 ha raccolto i frammenti di una società in declino dopo la fine del primo conflitto mondiale mentre la Germania si preparava all’avvento del Nazismo, tra le macerie spirituali del degrado morale e dell’”isolamento umano”. Nella disperazione sociale lo sguardo dell’artista si rivolse all’esterno, rapito dal dramma della miseria  e dello scenario di morte che contava due milioni di soldati ammazzati e oltre quattro milioni tra invalidi e feriti di guerra. I 14 anni della Repubblica di Weimar raccolsero anche le tendenze culturali di una nuova visione del mondo figlia della modernizzazione e della urbanizzazione oltre che dello sviluppo tecnologico e industriale, che determinò il “mutamento delle identità di genere” . “La prima democrazia tedesca è un fertile laboratorio di esperienze culturali che vede il tramonto dell’espressionismo, le esuberanti attività antiartistiche dei dadaisti, la fondazione del Bauhaus e l’emergere di un nuovo realismo, variamente definito postespressionismo, neonaturalismo, verismo o realismo magico. In parte ispirati dalla pittura metafisica, i diversi artisti associati  a questa nuova figurazione formano un gruppo eterogeneo e non sono vincolati da un manifesto programmatico, da una tendenza politica o da un’unica provenienza geografica: ciò che li accomuna è piuttosto uno scetticismo verso la direzione intrapresa dalla società tedesca e la consapevolezza dell’isolamento umano che questi cambiamenti comportano”. Questi artisti rappresentano una nuova oggettività, un realismo a tratti metafisico e analitico che non lascia spazio alle emozioni , che registra la realtà con sguardo distaccato lasciando che sia la realtà a raccontare se stessa. Nella singolare personalità del proprio stile, gli artisti di questo periodo lasciano emergere il disagio collettivo di identità che si trasformano e illustrano quegli aspetti del sociale sino ad allora in ombra come l’omosessualità, la violenza della prostituzione e il vagheggiamento di una dimensione romantica della sessualità. Le incisioni di Otto Dix rappresentano attraverso il crudo realismo e la ferocia dei particolari, la devastazione della guerra e l’arido scenario di morte. Con sarcasmo, l’artista racconta la disperazione degli sguardi dei protagonisti di “Giocatori di carte”, una partita a tre tra corpi derelitti e amputati negli arti. Denuncia politica, corruzione del potere, emancipazione femminile e degrado sociale sono solo alcuni dei temi trattati dalla Neue Sachlichkeit. Il cambiamento di ruoli,  il mutamento delle identità e la costante urbanizzazione delle città determinano una alienazione sociale che è possibile rilevare attraverso la resa distaccata dei soggetti ritratti e dalla fissità dello sguardo nei volti che traduce quell’isolamento dell’individuo nel proprio spazio esistenziale. Una analisi della società che ribalta ruoli e valori e lascia emergere tipologie umane sino ad allora emarginate. 

Si pensi alla Margot di Rudolf Schlichter o ai Ragazzi innamorati di Christian Schad che aprono lo sguardo sulla diversità dell’amore, quasi un riscatto della dolcezza contro il dilagare della prostituzione. Spesso questi artisti dipingono episodi legati alla cronaca nera, rappresentano la  violenza degli omicidi a sfondo sessuale, e tutto ciò si fissa nell’immaginario collettivo di un’epoca alla ricerca di una dimensione affettiva nel malessere diffuso di un vuoto di valori. La nuova generazione di artisti che la follia del Terzo Reich definirà degenerata, ma che in fondo, ha dato voce aduna rivoluzione espressiva del segno senza mai tradire il proprio sguardo obiettivo e disincantato sul mondo.


Pubblicato da Antonella Colaninno



Mostra visitata il 9 maggio 2015
Nuova oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar 1919-1933
Museo Correr Venezia –dal 1 maggio al 30 agosto 2015

In foto: Museo Correr Venezia (by A.Colaninno), Christian Schad, Autoritratto con modella, 1927; Margot di Rudolf Schlichter, 1924; August Sander, Segretaria presso la Radio della Germania Occidentale a Colonia, fotografia 1931.

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