Nudo di donna EGON SCHIELE















lunedì 3 ottobre 2016

WOPART, A LUGANO, RENDE OMAGGIO ALLE OPERE D'ARTE SU CARTA


Ogni collezione nasce dal bisogno di trasformare lo scorrere della propria esistenza in una serie di oggetti salvati dalla dispersione, o in una serie di righe scritte, cristallizzate, fuori dal flusso continuo dei pensieri.” Italo Calvino

DI ANTONELLA COLANINNO
La carta, come è ben noto, ha avuto un importante sviluppo con la diffusione della stampa, e, solo negli ultimi decenni, in ambito artistico, ha visto crescere l'interesse dei collezionisti e del mercato dell'arte, che per anni l'hanno considerata solo sulla scia delle “arti maggiori”. Sin da tempi antichissimi, papiro e pergamena (ma anche carta di gelso e di riso) hanno svolto un ruolo decisivo come supporto per la scrittura e le immagini. Gli antichi Exultet, ad esempio, erano grandi rotoli di pergamena che venivano srotolati al contrario dagli amboni delle chiese in età medievale, per consentire, a chi non sapeva leggere e scrivere, la comprensione del testo scritto (che enunciava la formula di benedizione del cero pasquale) attraverso le miniature illustrate.
La città di Lugano ha voluto rendere omaggio alla carta e alla sua versatilità con la prima edizione di WOPART- Work on Paper Fair, la prima fiera d'arte dedicata esclusivamente alle opere su carta, che ha proposto una vetrina di lavori che interessa tutte le epoche della storia dell'arte. La fiera ha voluto riscoprire l'importanza culturale e l'interesse del collezionismo verso l'opera su foglio che a lungo è dovuta restare nell'ombra di altre forme d'arte come la pittura e la scultura. Le opere esposte in fiera, che differiscono tra loro per tecniche e stile, spaziano dal disegno antico alla stampa moderna, dal libro d'artista alla fotografia d'autore, dall'acquerello alle stampe orientali, sino alle carte di artisti contemporanei. In cinquanta le gallerie internazionali che hanno partecipato, su selezione, all'evento, scelte da un comitato scientifico specializzato, presieduto dai giornalisti Giandomenico Di Marzio e Paolo Manazza, il quale ha spiegato come WOPART sia nata su modello della rassegna “Bianco e Nero” che, proprio a Lugano, negli anni Cinquanta del secolo scorso, fu dedicata al disegno e all'incisione. “Qui a WOPART FAIR vi sembrerà di visitare almeno dieci musei contemporaneamente”, ha dichiarato Paolo Manazza che, oltre ad essere un giornalista esperto in economia dell'arte, è anche un artista informale. Negli stand erano esposte, infatti, le opere di alcuni dei nomi più autorevoli della storia dell'arte: dagli acquerelli di Gino Severini, a quelli di Pablo Picasso, di Henry Matisse, di Vassilji Kandinski e di Giacomo Balla, accanto alle antiche incisioni di Tiepolo e alle fotografie d'autore.

La galleria Lia Rumma ha presentato, nel proprio spazio espositivo, il lavoro preparatorio in carboncino, penna e inchiostro dell'artista William Kentridge, usato per il fregio di 500 metri realizzato lungo la banchina del fiume Tevere, che corre tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. Il progetto, eseguito di recente, ha per titolo TRIUMPHS AND LAMENTS e ripercorre la storia della città attraverso una sequenza di figure alte fino a 12 metri che ricordano le vittorie e le sconfitte di Roma, dal mitico Remo ai protagonisti della Dolce Vita, sino alle vicende di Pier Paolo Pasolini. La fiera d'arte ha offerto, inoltre, al pubblico, anche un vasto programma di eventi collaterali, tra mostre e conversazioni con gli artisti. Cinque le esposizioni allestite all'interno dello spazio fieristico, tutte incentrate sul tema del ritratto, dall'Ottocento ai giorni nostri. I ritratti di Palazzo Belgioioso – Quando gli artisti dipingono gli artisti, a cura di Massimo Pulini, ha raccolto, in una selezione di 34 disegni, la testimonianza di coloro che frequentarono il palazzo, che fu salotto borghese e culturale dell'epoca. Dalla collezione Baratti provengono, invece, le 40 carte della mostra Caricature a cavallo tra Otto e Novecento – La vena satirica e lo sberleffo tra maestri del disegno, a cura di Massimo Pulini. I musicisti di Gianni Maimeri – Una selezione dei disegni di concertisti da Stravinskij a Toscanini, a cura di Paolo Manazza, ha offerto, invece, al pubblico la visione di una ventina di ritratti di artisti che hanno lavorato alla Scala di Milano negli anni i cui il teatro visse la sua stagione più gloriosa. La mostra dal titolo Aurelio Amendola – I volti dell'arte. Ventidue magistrali ritratti di artisti del Novecento, a cura di Walter Guadagnini, ha presentato una galleria di ritratti d'artista contemporanei del secolo scorso, che mostrano non solo la personalità dei personaggi fotografati, ma anche il cambiamento del costume nel corso dei decenni. Infine, Oltre l'immagine – Tempo Memoria Tracce ha reso omaggio all'artista romano, ma milanese di adozione, Roberto Ciaccio (1951 – 2014).


Pubblicato da Antonella Colaninno
FOTO: Antonella Colaninno

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