DI
ANTONELLA COLANINNO
Il
Museo d'arte della Svizzera Italiana (MASI) presenta una selezione di
140 opere tra dipinti, acquerelli e disegni di Paul Signac, raccolti
nel corso degli anni da una famiglia di collezionisti appassionati
del maestro francese. La collezione privata comprende opere che vanno
dal primo periodo impressionista agli ultimi lavori ad acquerello,
della serie i Porti di Francia, che rivelano una raffinata
vena narrativa tipica delle illustrazioni degli Sketchbook. Nato a
Parigi nel 1863, Signac, sotto l'influenza di Georges Seurat, divenne
uno tra i protagonisti principali del neoimpressionismo, e cercò di
sperimentare un nuovo linguaggio che fosse al passo con la
sensibilità dei tempi moderni. Nell'opera teorica dal titolo
D'Eugene Delacroix au nèo-impressionnisme (Da Eugene Delacroix al
neoimpressionismo), pubblicata nel 1899, Paul Signac esaminò la
tecnica della divisione dei toni seguendo un'analisi storica che
portò l'artista a ritrovare affinità con la pennellata veloce di
Eugène Delacroix, e con la resa della luce e delle atmosfere dei
dipinti di Turner.
Il
maestro francese è infatti ricordato per aver studiato le
potenzialità del colore, aderendo, in un primo momento, ai canoni
della pittura impressionista, nella resa emozionale immediata del
colore, per poi sperimentare, successivamente, la tecnica del
Pointillisme con le sue policromie che costruiscono l'immagine
attraverso piccoli tocchi di colore. Dopo Georges Seurat e Paul
Signac, molti furono gli artisti, in Europa, ad aderire al
neoimpressionismo e, tra questi, Camille Pissarro e Maximilien Luce.
Seurat e Signac si incontrarono a Parigi nel maggio dell'1884, in
occasione della prima mostra del Gruppo degli artisti indipendenti, e
insieme lavorarono al principio dell'armonia delle linee e della
percezione del colore attraverso l'uso di piccoli tocchi di colore
posti l'uno accanto all'altro.
La
mostra Paul Signac. Riflessi sull'acqua, presso il LAC di Lugano,
presenta,
oltre alle opere dell'artista, anche una sezione documentaria che
aiuta a comprendere le teorie sul colore e che consente di vedere,
esposta in una teca, la ruota a disco cromatico di Isaac Newton. Ai
grandi dipinti ad olio, che campeggiano nelle prime sale del museo, si uniscono nel percorso espositivo, una serie di acquerelli che hanno, nella
pennellata morbida e sinuosa, la vitalità espressiva tipica delle
illustrazioni. La serie dedicata a I porti di Francia è
l'ultimo progetto artistico di Signac, realizzato dopo un viaggio
lungo tre anni intrapreso per i porti delle città francesi, durante
il quale l'artista è attento ad osservare le attrezzature navali,
l'architettura dei porti e la luce dei cieli. Dal 1910 Signac
abbandonerà infatti la pittura ad olio per dedicarsi all'acquerello.
A
cura di Marina Ferretti Bocquillon (Direttore scientifico del Musèe des Impressionnismes, Giverny), la mostra è stata organizzata in
collaborazione con la Fondation de l'Hermitage di Losanna, che ha
accolto la prima tappa dell'esposizione, e con il patrocinio
dell'Ambasciatore di Francia in Svizzera, Renè Roudaut.
Pubblicato
da Antonella Colaninno
FOTO: Antonella Colaninno
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