Nudo di donna EGON SCHIELE















venerdì 14 maggio 2010

JANNIS KOUNELLIS



di Antonella Colaninno

L’artista Jannis Kounellis opera negli spazi pubblici delle città per reinterpretare i luoghi nell’ottica di una fruizione collettività che esalta il valore pubblico dell’arte. La creatività interviene sulla realtà in nome di un’arte aperta che continua ad essere un’opera in progress, non finita o chiusa nei limiti di un decorativismo fine a se stesso.
“Sono stato attratto dalla Madonna di Tiziano per la sua sacralità, per la sua “liberazione” come l’inizio di un viaggio attraverso la realtà attuale, partendo proprio dal Rinascimento dove ha inizio la modernità. La Madonna di Tiziano è portatrice di molti “no”; è nei “no” la rivoluzione di una “diversità sognata”. Non si può pensare al liberalismo senza Tiziano e la sua Madonna, carnosa e liberatoria, autorevole diversità di vedere e di proporre la propria condizione storica ma anche emotiva ed erotica”. “La modernità è indossare questo passato”.
Così racconta Jannis Kounellis la sua rivoluzione estetica, distante dall’iconografia tradizionale, ma che cerca di rappresentare, allo stesso modo, l’idea della folgorazione e di un universo nel quale convivono i principi della dialettica degli opposti. Il suo mondo ha una dimensione teatrale e rappresenta il lungo viaggio nel quale “si porta altrove la propria identità” per combinare unioni e realizzare confronti. In questo descrive Kounellis il suo viaggio verso la modernità. “Fontana non era un modernista. I suoi tagli sono delle ferite sulla pelle. E’ Caravaggio che mette il dito di San Tommaso nella ferita del costato di Gesù. Queste ferite ci portano nel dramma di una figurazione, esprimono la volontà di ricongiungersi con una realtà”. E ancora: “Roma città aperta”o Pasolini sono come la Madonna di Tiziano”.

PUBBLICATO DA ANTONELLA COLANINNO

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