Nudo di donna EGON SCHIELE















lunedì 12 maggio 2014

“CAPITALI SI NASCE O SI DIVENTA?






di Antonella Colaninno

E’ quanto mai attuale parlare del ruolo delle città in relazione all'essere Capitali Europee della Cultura. In particolare nel ritenere che gli aspetti della tradizione locale siano un punto di forza esclusivo per delineare l’immagine vincente di una città e che la collaborazione tra il settore della cultura e quello del turismo sia semplice e scontato. Ma è realmente così? Spesso accade invece, che l’immagine di una città in tutto il suo complesso contesto storico ed artistico sia indebolita da quegli aspetti strettamente locali che cercano non l’esclusività di un’idea ma piuttosto, il coinvolgimento di un numero rilevante di operatori culturali sul territorio che nel presentare punti di vista ed obiettivi spesso differenti finiscono con il dimenticare l’unicità dello sforzo comune a danno della chiarezza della comunicazione. Il marketing territoriale acquista valore di immagine se inserito all'interno di una strategia economica e culturale certamente urbana ma in una visione più ampia nell'ambito di una dimensione internazionale. Di qui l’interrogativo su quali siano i metodi più idonei da adottare per valorizzare l’immagine della CEC sia all'interno del proprio contesto urbano che al suo esterno senza correre il rischio di rivendicare con autoreferenzialità aspetti locali che finirebbero inevitabilmente per apparire esagerati ed ottenere un esito affatto producente. Un rischio in cui si potrebbe facilmente incorrere se si considera il ruolo “mistificatore” che potrebbe assumere la campagna di costruzione mediatica intorno al marketing. E’ sempre importante creare una collaborazione tra settore culturale e settore turistico mentre spesso accade che nella promozione turistica vengano esclusi gli aspetti legati alla attualità culturale privilegiando quelli tradizionali. Le prime Capitali Europee della Cultura (CEC) erano chiamate Città Europee della Cultura ed Amsterdam, Atene, Berlino, Firenze, e Parigi tra il 1985 ed il 1989 erano considerate da tempo grandi capitali della cultura ed il titolo di CEC non modificò il loro ruolo nell'immagine dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale. La prima città a divenire capitale europea e ad utilizzare il titolo di CEC fu Glasgow nel 1990.Le strategie di marketing territoriale rilanciarono l’immagine della città che nel 1990 potè contare sullo sviluppo del turismo culturale con uno sguardo particolare alla creatività contemporanea ponendosi come centro per le “produzioni artistiche innovative”. Anversa nel 1993 “utilizzò invece il programma CEC anche a fini di comunicazione civica, per ricordare ai cittadini  e ai media locali il suo passato di città aperta e interculturale, nel contesto delle tensioni generate dal successo elettorale del Vlaams Blok, dopo una campagna contro la crescente immigrazione da paesi extracomunitari”. Un esempio questo di Anversa certamente positivo che conferma come una buona strategia di comunicazione di una CEC non deve allontanarsi dalla realtà, non deve creare aspettative impossibili e soprattutto, deve mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica. Bisogna puntare sempre sulla diversità di una città e considerare propri anche quei fattori negativi della tradizione culturale correndo il rischio di apparire “minacciosi, devianti e trasgressivi” come nel caso del tema hitleriano di Linz 2009. Il modello di Glasgow  si impose a partire dagli anni Novanta come vincente, influenzando le successive candidature a capitale europea delle città su un buon programma di collegamento tra la programmazione culturale ed il marketing territoriale. Nel corso degli anni per le candidature CEC sono state inserite nella comunicazione una serie di tematiche che variano dalla  partecipazione dei cittadini all'inclusione sociale, sino al multiculturalismo, ai beni culturali ed al rapporto tra cultura ed ecologia. Una CEC  potrà definirsi tale se riuscirà a costruire ed a comunicare la giusta immagine di se stessa nella sua unicità urbana e nella complessità delle proprie contraddizioni.

Pubblicato da Antonella Colaninno

Fonti: Franco Bianchini da Artlab 11

NOTE: Inclusione sociale e partecipazione dei cittadini: 1996/Copenhagen; 1998/Stoccolma; 2000/Helsinki; 2003/Graz; 2008/Liverpool; 2014/Umea; 2016/San Sebastiano (ed altre).
 Rapporto tra cultura ed ecologia: 1996/Copenhagen; 1998/Stoccolma; 2000/Reykjavik     (molto sensibili le città nordiche).
Multiculturalismo: 2001/Rotterdam; 2007/Lussemburgo; 2008/Sravanger.
Beni culturali: 1996/Copenhagen; 2000 Praga (ed altre)


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