Nudo di donna EGON SCHIELE















venerdì 9 maggio 2014

FRIDA KAHLO IMMAGINI E COLORI DAI SENSI




“Mi considervano surrealista ma non ho mai dipinto sogni. Quel che ho raffigurato era ciò che sentivo, la mia realtà.” Frida Kahlo

di Antonella Colaninno

Entrare nel mondo di Frida Kahlo (1907-1954) richiede un passaggio privilegiato attraverso l’ingresso della sfera dei sensi. Avverto una certa difficoltà a percorrere le vie del colore e della magia, tra enigmi di fiori, visioni oscure di paesaggi alchemici e l’esuberanza dell'autorappresentazione forse, perché nascono dalla sofferenza e dall’immobilità. Frida Kahlo come tutti sanno, inizierà a dipingere dopo un grave incidente che all'età di 18 anni, la costringerà a restare per un lungo tempo a letto. Le numerose fratture riportate in diverse parti del corpo e la conseguente convalescenza le apriranno le porte di un mondo segreto di energie nascoste. Saranno gli autoritratti a raccontare la complessità di un mondo interiore che si svela allo specchio, quello nel quale Frida osserva la sua immagine distesa riflessa per  tutto il giorno, l’alter ego della propria dimensione. Riflesso di corpo malato e di amore che diventa valore iconografico di un’epoca. La triste  vicenda autobiografica accompagna le storie del mondo contadino con la sua passione rivoluzionaria che anima lo spirito contemporaneo. Il Messico si riflette e  si intreccia nelle vicende umane dell’artista e nel suo attivismo politico, spirito ribelle e creativo ripercorre l’immaginario dei simboli della cultura popolare ed il folklore primitivo dei segni tra colori e codici della cultura messicana. Introdotta nel mondo surrealista del sogno, delle visioni e delle linee segrete, Frida Kahlo seguirà piuttosto un realismo magico personale in cui è possibile cogliere citazioni colte desunte dalla pittura del passato accanto alla rappresentazione naif di gusto popolare e alla tradizione rurale del murales: resterà affascinati da grandi dipinti di Diego Ribera. Nei suoi dipinti il segno scarno e pulito si riempie di colore e di suggestioni fantastiche, elementi fantasiosi di ibridi accostamenti di forme e colori così limpidi nel realismo eppure così misteriosi nella rappresentazione raccontano atmosfere umide e sognanti. In una lettera a Rivera così scriveva Picasso: “Né Derain, né tu, né io siamo capaci di dipingere una testa come quella di Frida Kahlo.”

Pubblicato da Antonella Colaninno





 In foto: alcune fotografie ed autoritratti e la copertina di Vogue a lei dedicata.

In mostra a Roma presso le Scuderie del Quirinale 

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