Nudo di donna EGON SCHIELE















mercoledì 17 marzo 2010






"LA NAZIONE" SABATO 11 LUGLIO 2009

CLAUDIA BINDI, artista e pittrice, ha lanciato un nuovo appello per recuperare il Castello della Triana, una bellissima struttura, già di proprietà della famiglia Piccolomini di Pienza. Il Castello che sovrasta la zona della Triana costituisce un monumento di particolare pregio ed interesse, ma vive oggi una situazione di progressivo stato di abbandono.
La valorizzazione della struttura per attività legate al territorio di Roccalbegna, il recupero, la valorizzazione sono tutti aspetti sollecitati da questa campagna di sensibilizzazione al recupero del Castello di Triana lanciata in tutta la Regione da Claudia Bindi.

La dottoressa CLAUDIA BINDI è impegnata ormai da più di quindici anni in una campagna di sensibilizzazione per la conservazione e la valorizzazione del Castello di Triana, un documento a cielo aperto della nostra storia. Dal 1962, la dottoressa Claudia Bindi è l’erede spirituale di questo patrimonio architettonico e paesaggistico. L’edificio rappresenta una splendida architettura di paesaggio che si erge su uno sperone di roccia tra il fosso del Poderone e quello della Chiesacce. nel cuore della Maremma toscana, ai piedi del monte Amiata, un vulcano ormai spento da secoli.
La sua battaglia ha coinvolto in una campagna di sensibilizzazione enti territoriali, cariche governative e fondazioni.
Al 822 risalgono le prime notizie del Castello, nominato in una antica pergamena. L’edificio fu nel 1200 proprietà degli Aldobrandeschi, toscani di probabili origini longobarde che vendettero il feudo di Triana ai Piccolomini nel 1388, nobile famiglia di origini romane che vanta la presenza del conte Enea Silvio Piccolomini, intellettuale umanista, grande ambientalista, ma anche storico e letterato, nato a Corsignano d’Oria (SI) nel 1405, eletto papa col nome di Pio II nel 1458, fondatore della città di Pienza. I Piccolomini fecero costruire una cappella poi ristrutturata in stile barocco nei primi anni del ‘700. L’edificio vanta al suo interno un piccolo giardino pensile che si ispira al più celebre giardino urbano fatto costruire da Pio II Piccolomini a Pienza. Oggi la Triana fa parte del comune di Roccalbegna e comprende mille ettari di terreno tra boschi e terre da pascolo e otto casolari abbandonati ad uno stato di notevole degrado. Negli anni sessanta, dopo la morte dell’ultimo discendente della famiglia Piccolomini, Enea Silvio, il castello è stato donato dalla famiglia alla Società Pie Disposizioni da Siena. Le IPAB furono raggruppate dalla legge Crispi che nel 1890 nazionalizzò le 21.800 opere pie presenti sul territorio. La legge Crispi è rimasta in vigore fino al 2000 quando le Regioni hanno assunto il compito di trasformarle in Fondazioni private o ASP, aziende di servizio alla persona.
ANTONELLA COLANINNO

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