Nudo di donna EGON SCHIELE















lunedì 21 giugno 2010






MUSEO VEDOVA
A VENEZIA IL PRIMO MUSEO IN MOVIMENTO



E’ stato inaugurato lo scorso 3 giugno 2009 negli antichi Magazzini del Sale alle Zattere di Venezia, il nuovo spazio espositivo in memoria di Emilio Vedova (Venezia, 9 agosto 1919-Venezia, 25 ottobre 2006). Con un investimento di 1,5 milioni di euro si è voluto dedicare un museo al grande artista veneziano scomparso nel 2006. Per gli allestimenti, studiati da Germano Celant, curatore artistico e scientifico della Fondazione è stato previsto un sistema tecnologicamente innovativo, ideato dall’architetto Renzo Piano. Le opere, accumulate in fondo al magazzino, vengono sollevate da un braccio meccanico orientabile che le fa scorrere su delle rotaie poste sulle travi del soffitto portandole davanti al pubblico con un ricambio continuo di nove quadri per volta per una durata di tre ore. Per questo progetto Renzo Piano ha voluto reinterpretare delle modalità già usate dall’artista che utilizzava un sistema di funi e carrucole per spostare ed appendere i suoi pannelli. Si tratta del primo “museo in movimento”dove viene ribaltata la tradizionale fruizione dell’opera d’arte poiché è l’arte ad “accogliere”materialmente il visitatore. Alfredo Bianchini, Presidente della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, ha dichiarato: “Vedova alle Zattere volle abitare e vi ha abitato per cinquanta anni con Annabianca. Ora vi ritorna con la sua opera nel grande Magazzino del Sale per continuare di qui il suo rapporto dialettico con il mondo.” Vedova creava i suoi lavori in questo luogo magico che gli ispirava un’arte che lui non aveva mai “studiato”. A poca distanza dal Museo si trova lo studio del pittore che sarà inserito nel percorso espositivo e che conserva la maggior parte del lascito dell’artista che verrà interamente esposto a rotazione nel museo.


ANTONELLA COLANINNO




IN RICORDO DI EMILIO VEDOVA


Il panorama dell’arte mondiale perde una delle voci più importanti della figurazione italiana : Emilio Vedova. Nato a Venezia nel 1910 ha iniziato a disegnare come autodidatta negli anni trenta del Novecento, influenzato dalla pittura veneziana e in particolare da Tintoretto. Insieme ad Ernesto Treccani e ad altri artisti contemporanei aderì al gruppo “Corrente” e al “Fronte nuovo delle Arti”. Più che un esteta delle arti, Vedova fu uno sperimentatore di tecniche. Aderì all’inizio al Cubismo, realizzando collages di carta spesso in bianco e nero e cercò di fondere il Cubismo al Futurismo di Boccioni. In seguito, ampliò la gestualità del segno fino a renderlo libero, informale, influenzato dalla action painting americana. E’evidente in questo, la posizione politica e morale dell’artista, la sua adesione alla libertà di pensiero e di espressione contro i soprusi di una società che schiavizza intellettualmente l’uomo. Vedova si ispirò ad una democrazia di espressione legata al bisogno naturale dell’uomo alla libertà. La libertà non è una conquista e neppure un diritto perché non presuppone una condizione, ma è una acquisizione naturale propria dell'esistenza. Per questo, Vedova è pittore dell’informale, di una espressione figurativa in cui la linea esprime la libertà e l' energia interiore delle sue virtù.


ANTONELLA COLANINNO
Ottobre 2006 estratto da “Il Sito dell’Arte”portale d’arte e cultura.








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