Nudo di donna EGON SCHIELE















lunedì 22 febbraio 2010


SANDY SKOGLUND VISIONARY
11 LUGLIO 27 SETTEMBRE 2009
MUSEO PINO PASCALI POLIGNANO A MARE

Sandy Skoglund (1946 Quicy, Massachusetts) è una regista della fotografia. Crea un vero e proprio set cinematografico nel quale prepara le scenografie e gira una sequenza di scene scattando le foto dalle quali poi crea l´opera.
"In generale il mio lavoro guarda e si rivolge alla cultura popolare americana, intesa in ogni aspetto ed espressione, il cinema è parte importante di questa cultura. L´uso della struttura narrativa mi fa sentire come un regista, e il lavoro con i modelli durante la sessione fotografica assomiglia a quella del direttore." (Sandy Skoglund). Un nuovo modo di guardare la realtà in cui la finzione e l´immaginario creativo entrano nel quotidiano, stravolgendo l´essenza e l´ordine delle cose. Un´arte popolare che interagisce con il cinema e le contaminazioni dei mass media, sottolineando il senso di alienazione da sé proprio nei contrasti cromatici e nelle stravaganze dell´impalcatura scenica. Visioni oniriche, incubi del subconscio, una coscienza che diventa virtuale, una dimensione umana che convive e si confonde con il multimediale, ribaltando la naturale dimensione delle cose. Un´arcadia post moderna, avveniristica che confonde il limite tra vero e finzione. "Il pic nic on wine"( 2003) è un incontro en plein air tra gioco e realtà. La creatività nasconde una critica sottile all´ "...appiattimento della cultura della middle-class americana e, in era globalizzata, della media borghesia in ogni parte del mondo." Il problema della comunicazione è il punto centrale della riflessione della Skoglund. L´interazione tra i linguaggi è solo apparente e c´è di fondo una grande incomunicabilità; per questo l´artista raggiunge nel paradosso una parvenza di stabilità. La stravaganza del colore dalle tonalità intense così care alla pop art vuole destare i sensi dall´indifferenza del quotidiano. L´indifferenza e l´incomunicabilità è evidente nel modo di muoversi dei protagonisti all´interno di queste composizioni surreali. L´uso di oggetti comuni si lega al consumismo di massa della cultura popolare. La mancanza di slancio crea un appiattimento della dimensione spazio temporale, una sospensione reale che corrisponde ad un senso profondo di smarrimento. L´umanità e "stordita" dai media, da immagini inquietanti, da un universo magico. Le opere della Skoglund sono un happening in progress fermato da uno scatto fotografico che contiene al suo interno un´installazione di grande effetto scenografico. Reinventa il ruolo dell´oggetto e così cibi come il pop corn, l´uvetta e il bacon diventano materiali di base per definire la sagoma di un personaggio. Strane presenze che ossessivamente si ripetono come creature clonate come i gatti verdi di "Cats in Paris" (1993), gli scoiattoli di "Squirreals at drive in" ( 1996) e le lepri e i pitoni di "Walking on eggshells" (1997). Se la Pop art riduce l´immagine ad un´icona reiterandola come un comune prodotto di massa, la Skoglund riscopre i significati storici e culturali delle cose e degli animali sottolineando la diversità dei loro ruoli nel tempo e riappropriandoli di una dignità sociale che attribuisce loro una parvenza di identità. Sogno e realtà, natura e artificio in un mondo che confonde e mescola i ruoli nella caotica armonia delle dissonanze.

ANTONELLA COLANINNO


Un interessante retrospettiva dell'artista incentrata sui suoi primi lavori sarà in permanenza a Brescia presso la Paci Arte dal 27 febbraio al 6 aprile 2010.Opere inedite realizzate tra il 1974 e il 1977 accompagneranno altri interessanti lavori in questo percorso a ritroso alla ricerca di quella ispirazione che ha creato con la Stage photography il segno distintivo e personalissimo di un nuovo modo di fare arte.
Antonella Colaninno (http://arteinforma.blogspot.com/)

Nessun commento:

Posta un commento