Nudo di donna EGON SCHIELE















giovedì 7 ottobre 2010

ERNESTO TRECCANI



di Antonella Colaninno


A poco più di un mese dal primo anniversario della morte di Ernesto Treccani, scomparso il 27 novembre 2009 all'età di 89 anni, questo blog vuole rendere omaggio ad un' importante personalità della cultura italiana e del mondo dell'arte.
Ernesto Treccani (Milano, 26 agosto 1920 – Milano, 27 novembre 2009) è stato il fondatore di “Corrente di vita giovanile”o più comunemente “Corrente”, il quindicinnale nato nel 1938 da un gruppo di artisti tra i quali Birolli, Vedova, Badodi, Morlotti, Valenti, Cassinari, Migneco, Guttuso e gli scultori Paganin, Cerchi, Broggini e Manzù. Il programma di questi artisti era di promuovere una nuova filosofia che rivendicasse la libertà dell’arte contro la dittatura culturale. Essi rappresentavano le speranze di un gruppo di artisti che, sulla scia dell’Espressionismo tedesco, facevano dell’arte uno strumento di impegno politico e sociale. In quegli anni, Picasso dipingeva la “Guernica”(1937), una grande tela in bianco e nero che esprimeva nella teatralità della composizione la disperazione per le atrocità della guerra civile spagnola; un urlo disperato contro la dittatura che opprimeva la libertà dei popoli. Questi giovani artisti italiani aderirono ad un linguaggio espressionista che raccontava le ansie e il dolore della guerra attraverso tematiche indirette di natura religiosa come la crocifissione e la deposizione, ma si esprimevano anche attraverso tematiche legate alla quotidianità. L’arte italiana respira in questi anni un sentimento di umana commozione alle tragiche vicende dell’umanità, seguendo un percorso di azione comune con grande libertà di partecipazione, senza alcuna premessa teorica o ideologica. Treccani è stato anche redattore della rivista “Realismo”e uno tra gli artisti più rappresentativi nell’ambito del movimento realista italiano. Nel 1949 allestisce la sua prima personale di pittura nella galleria Il Milione di Milano con una monografia curata da Duilio Morosini. Gli anni Cinquanta lo vedono impegnato in una intensa attività espositiva tra l’Italia e l’Europa, partecipa alle Biennali di Venezia e a manifestazioni culturali a Londra e New York. In questi anni si trasferisce in Calabria una terra che diventa una importante fonte di ispirazione per i suoi lavori. Negli anni Sessanta realizza cinque grandi tele ispirate al romanzo “La luna e i falò” di Cesare Pavese ma si muove anche sul fronte sociale mostrando grande interesse ai movimenti di protesta. Il 1976 rappresenta una data fondamentale per il suo percorso di artista impegnato e sensibile alle trasformazioni culturali; il ministero della cultura sovietica gli organizza una mostra itinerante nei musei delle città di Volgograd, Mosca e Leningrado.
L’anno successivo Treccani da vita alla Fondazione Corrente, con lo scopo di documentare il percorso del realismo italiano, partendo dalla nascita della rivista intitolata Corrente.

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