Nudo di donna EGON SCHIELE















martedì 16 novembre 2010

           APRE A MILANO IL MUSEO DEL NOVECENTO 




di Antonella Colaninno

Il 6 dicembre prossimo, presso Palazzo dell’Arengario (piazza Duomo) a Milano sarà inaugurato il Museo del Novecento.

L'edificio dell'Arengario verrà collegato direttamente al secondo piano di Palazzo Reale consentendo di unire i due edifici e di rilevare le stratificazioni storiche. Il palazzo ospiterà circa quattrocento opere scelte tra quelle di proprietà delle Civiche Raccolte milanesi, un numero di quattromila appartenenti ad artisti italiani del Novecento.
L’Arengario si classifica come un edificio di interesse architettonico; costruito negli anni Trenta su progetto degli architetti Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini, fu decorato in facciata con gli altorilievi di Arturo Martini. Il cantiere, avviato nel giugno 2007, rappresenta un notevole investimento culturale, un’operazione da 10-20 milioni di euro.
L’edificio è stato ricostruito con criteri di modernità nei suoi spazi interni, intervenendo completamente sulle strutture precedenti. Il percorso espositivo ricco e articolato, che prevede spazi sospesi e sale dalle forme particolari, si aprirà con il Quarto Stato, l’opera di Pelizza da Volpedo, per seguire ai livelli superiori con le opere di Picasso e di Modigliani, con i futuristi, gli astrattisti, con Burri, Kounellis, con l’arte informale e concettuale. Una sezione dedicata all’arte povera sarà allestita al secondo piano di Palazzo Reale.
 Le ampie vetrate dell’architettura consentiranno una illuminazione naturale e diffusa.

“L’eredità più felice e feconda del ‘900 è stata la scienza della comunicazione – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Il sito internet del Museo del Novecento non è un luogo passivo, ma un luogo della creatività, una sorta di eredità lasciata dagli amici futuristi che hanno rivoluzionato il modo di comunicare”.

Sarebbe il caso di dire che il passato accoglie le forme della modernità, stravolgendo però quel naturale percorso filologico di recupero storico architettonico per dare nuova fisionomia ad un' ibrido più che ad un'identità storicamente riconosciuta.



Un comitato scientifico di esperti , composto da Massimo Accarisi, direttore Centrale Cultura, Claudio Salsi, direttore Settore Musei, Marina Pugliese, direttore del Progetto, Lucia Matino, ex-direttore delle Civiche Raccolte d'Arte, Piergiovanni Castagnoli, ex-direttore della Galleria d'Arte Moderna di Torino, Flavio Fergonzi e Antonello Negri, docenti di storia dell'arte contemporanea rispettivamente presso l'Università degli Studi di Udine e l'Università degli Studi di Milano e Vicente Todolì, direttore del museo Tate Modern di Londra, hanno individuato la scelta delle opere della collezione da destinare al museo.



"Vincitore del concorso del 1937, il progetto per l'Arengario concluse il processo di rinnovamento urbanistico del centro di Milano, impostato dall'architetto Giuseppe Mengoni che aveva impresso un carattere monumentale all'area attorno al Duomo.

L'Arengario fu infatti costruito dopo la demolizione della Manica Lunga di Palazzo Reale concludendo l'intervento di realizzazione della nuova piazza Diaz".







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