Nudo di donna EGON SCHIELE















martedì 16 novembre 2010

                          THE PRESENCE OF ABSENCE
                                                                 JOHANNA REICH


Un titolo che ha già in sé il senso della dialettica degli opposti. La presenza dell’assenza traduce la nostra percezione della realtà. Johanna Reich è una video artista che “lavora nel campo della video performance e dei video sperimentali” realizzati in unico piano sequenza. Riflette sulla fragilità dello scorrere del tempo e sugli aspetti esistenziali del rapporto dell’essere umano con il mondo circostante. L’arte non è altro da noi ma rappresenta il nostro esistere in relazione a ciò che ci circonda. L’arte è il tempo di un’azione, è la rappresentazione del suo svolgimento in tempo reale. “Sono più interessata al processo del fare arte e dell’investigare i nostri modi di comprensione che alla produzione di un oggetto finito”. La presenza dell’assenza è una linea di confine della conoscenza è uno stato d’animo, è la certezza di ciò che siamo e la curiosità di ciò che non conosciamo, è ricerca continua. E’ uno stato d’animo che si proietta nel colore, che entra in simbiosi con la realtà. Il colore rappresenta uno stato emotivo che viene esternato, nel quale l’artista si identifica sino a confondersi con lo stesso. L’artista dipinge il mondo con i colori che indossa che sono il limite della sua personale percezione delle cose, oltre il quale si aprono nuovi orizzonti. Una percezione che a volte si esprime nel dualismo tra la rilassante luminosità del bianco e la profondità della concentrazione del nero. Una perfetta armonia degli opposti, una fusione del limite tra due modi estremi di percepire le cose, sino all’identificazione in questa unità. Una identificazione di natura filosofica che avviene nella realtà “a causa delle condizioni di luce perché la foto camera non può distinguere tra il nero della persona e quello dello sfondo”. Per un illusionismo dell’immagine, la persona sembra scomparire di fronte all’obiettivo della video camera. “Vivendo in tempi di onnipresenza dell’immagine in movimento, ho deciso di utilizzare la video camera digitale come il mio strumento principale per capire ma anche per mettere in discussione il rapporto tra l’essere umano e il mondo virtuale”… “per comprendere la nostra percezione della realtà”. Una riflessione sui limiti e sui possibili ruoli del nostro essere nel mondo.

Scritto da Antonella Colaninno


Nessun commento:

Posta un commento