Nudo di donna EGON SCHIELE















martedì 12 aprile 2011

IL LIBRO DELLA GIOIA PERPETUA EMANUELE TREVI



“Ancora non sapevo,[… ] che il contenuto di quella busta avrebbe assorbito, nei mesi avvenire, la maggior parte delle mie energie, della mia capacità di attenzione, delle mie riserve di empatia e compassione”. “E’ stato questo il mio primo incontro con il Libro di Clara e Riki”.

L’Humana Fragilitas di Salvator Rosa è il dipinto che ha ispirato il romanzo di Emanuele Trevi. La presenza dell’angelo della morte nell’idillio della fanciullezza, prelude all’inesorabilità del tempo e diventa un’ombra vigile in questo viaggio misterioso del quale non si conosce il ritorno.

Un intreccio di storie tra realtà e finzione. Un romanzo dallo stile elegante, un racconto nel racconto, quello di Chiara e Riki e del libro scritto da una bambina di terza elementare, senza pretese di significati se non la spontaneità di esprimere la sfera invisibile del proprio mondo interiore.

Un tranquillo viaggio di lavoro a Napoli per un incontro letterario si rivelerà al protagonista“un viaggio iniziatico”nel “paese” della “gioia perpetua.”Questo luogo senza tempo, dove grandi e bambini vivono a mezz’aria sul mondo, si chiama Lossiniere, “un paesello ricoperto di neve”dove “i ragazzi scivolano con la loro slitta giù per la vallata.” Un mondo nel quale intelligenza e sensibilità rappresentano una condizione di grazia estranea al protagonista, che giace in uno stato di assenza prolungata nel quale perde la consapevolezza di sé e l’interesse verso ciò che lo circonda. Uno stato nel quale, come egli stesso afferma, non si prova nulla, “nemmeno il sentimento dello spazio o quello del tempo”. Lossiniere è un paese dal nome vagamente francese, qui per magia le fatiche del vivere si trasformano in allegria e il tempo sembra non avere né inizio e né fine, sospeso nell’eterna leggerezza. Lo scrittore, protagonista di uno strano gioco delle parti, diventa il lettore di una storia che desterà dal letargo la sua incapacità di sentire, la sua strana malattia del sonno. La gioia perpetua è una “condizione di appagamento”, metafora dell’essenza dell’equilibrio dell’esistenza, che conosce il dolore e la felicità e sa accettare l’instabilità degli equilibri, "l’agitarsi dei contrari”, “il gorgo degli imprevisti”e la saggezza dell’essere. 

Scritto da Antonella Colaninno


Emanuele Trevi (Roma, 1964) è uno scrittore e critico letterario. Il suo ultimo romanzo, Il libro della gioia perpetua edito da Rizzoli è stato candidato al Premio Strega 2010. Collabora con giornali e riviste tra cui i quotidiani nazionali La Repubblica, La Stampa e il Manifesto. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Istruzioni per l'uso del lupo (1994), Musica distante (1997), I cani del nulla (2003), Senza verso (2004), L'onda del porto (2005). E' sposato con la scrittrice Chiara Gamberale.



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