Nudo di donna EGON SCHIELE















giovedì 1 luglio 2010

CONFRONTO A DIECI. 9 LUGLIO – 8 AGOSTO 2010 RIMINI - CASTEL SISMONDO


Una pregevole iniziativa che avvalora il modo di interpretare la cultura, alla luce di un confronto tra parola e immagini, suoni e colori. Un coinvolgimento totale dei sensi, un rapimento estetico in un contatto intimo con la storia che rivive nel confronto di pittori e poeti con il capolavoro del Guercino “La visione di San Girolamo”. La mostra intende far riscoprire quel naturale senso di continuità con il passato senza interrompere l’inarrestabile flusso di idee e di sentimenti che ancora aleggiano in una postmodernità sopita che ha dimenticato il valore della parola scritta e l’espressività delle forme e dei colori. Un confronto a dieci che consente di riscoprire la propria percezione del mondo ma anche di riscoprirsi nella unicità delle proprie emozioni che diventano una grande ed unica sensibilità corale.

Antonella Colaninno


"Confronto a 10" è una proposta unica in Italia, voluta dall'Associazione Città d'Arte di Rimini per "conto del lavorìo continuo, vasto, e vario tra artisti e poeti". Alberto Agazzani, Davide Rondoni e Beatrice Buscaroli per l'evento che Rimini propone dal 9 luglio all'8 agosto 2010 a Castel Sismondo, non si sono infatti limitati a mettere a confronto opere "qualsiasi" di pittori e poeti. Hanno selezionato dieci artisti e altrettanti poeti di generazioni diverse, alcuni scommesse, altri già acclarati, e li hanno chiamati a esporre il loro lavoro davanti a un grande quadro del passato, un capolavoro del Guercino, stimolandoli a un confronto diretto e incrociato. Incontri, affinità, scelte, visioni personali e condivise danno vita allo "strano serraglio raffinatissimo" (Rondoni) che sarà questa mostra. E da questa scelta è scaturito un ideale laboratorio, una fucina d'idee che dalla parola scritta e declamata ha portato al segno sulla tela, all'immagine quasi sindonica (Agazzani) di significati e visioni e, viceversa, ha trasformato in verbo la visione contemplativa fissata sulla tela, con e intorno a Guercino. Protagonisti di questo "strano serraglio raffinatissimo" sono: Sonia Alvarez e Isabella Leardini; Andrea Martinelli e Antonio Riccardi: Davide Frisoni e Daniele Mencarelli, Omar Galliani e Iole Toini, Piero Guccione e Roberto Mussapi, Giovanni Manfredini e Davide Rondoni, Mauro Moscatelli e Giancarlo Lauretano, Vladimir Pajevic e Giancarlo Pontiggia, Massimo Pulini e Davide Brullo, Alberto Sughi e Sergio Zavoli.



Letta da un poeta, oltre che critico letterario com'è Davide Rondoni: "Confronto a Dieci" è "una colonna vertebrale, una collezione, una corona un po' pazza e savissima per questa Italia senza più corona, e che a volte sembra ferita e con le ossa spezzate". (n.d.a.).


VISIONI



La prima edizione Riminese di “Sismondi – Moti d’arte e di poesia contemporanee”, svoltasi nel 2009 ed incentrata sulla mostra “Contemplazioni. Bellezza e Tradizione del Nuovo nella pittura italiana contemporanea”, poneva fortemente l’accento sul piano dell’arte visiva, in questo caso la pittura, ospitando nella città malatestiana oltre cento artisti del nostro oggi (in ideale complementarietà con la mostra “Collaudi” al Padiglione Italia della Biennale di Venezia) e significando così un’ampia panoramica di ciò che rappresenta l'eccellenza espressiva in fatto di

pittura contemporanea nel nostro Paese, dai grandi e storicizzati “moderni maestri” fino alle ultimissime generazioni. La mostra nasceva da un’idea critica molto lucida, che nella Bellezza, intesa come supremo sistema di valori etici e morali, non solo come mero fatto estetico, e nella “Tradizione del Nuovo”, cioè in quella propensione tutta nostra di saper far convivere tradizione ed avanguardia, significava le specificità più autentiche dell’Arte italiana dalle sue origini fino ai giorni nostri. Da lì la selezione di artisti e di opere che non rappresentassero solo l’armonia estetica e il rigore formale fini a se stessi, ma che in un qualche modo significassero il trionfo dell’espressività, e quindi della Poesia, su qualunque altro pseudo valore indotto da una modernità collassata e traboccante di cinismo.Il progetto comprendeva che in quell’occasione avvenisse l’incontro di un illustre “manipolo di fratelli” poeti, raccolti da Davide Rondoni, per tentare di far incontrare la contemplazione visiva a quella indotta dalla parola/significato/suono, in un confronto che è sfociato nella manifestazione di quest’anno e nella quale, doverosamente, la scena sarà dominata dalla Parola.La scelta dei dieci artisti convenuti, tra i massimi esponenti dell’arte italiana contemporanea, è avvenuta attraverso l’intimo confronto di 10 poeti con altrettanti pittori tra quelli presenti a Castel Sismondo ed al Palazzo del Podestà nell’estate del 2009. E da questa scelta è scaturito un ideale laboratorio, una fucina d’idee che dalla parola scritta e declamata ha portato al segno sulla tela, all’immagine quasi sindonica di significati e visioni e, viceversa, ha trasformato in verbo la visione contemplativa fissata sulla tela.Ne è nato così un percorso corale a 20 voci; un percorso di parole, suoni ed immagini che nella sua vastità e varietà intende rappresentare un autentico viaggio iniziatico nella contemplazione attraverso visioni pittoriche rese estatiche dalla potenza della parola; quella stessa visione estatica perfettamente rappresentata dal capolavoro del Guercino che apre idealmente questo “viaggio”, “La visione di San Girolamo” proveniente dalla Confraternita di San Girolamo a Rimini, scelto come fulcro dell’intero percorso, unione ideale nel tempo tra il verbo incarnato dal padre e dottore della Chiesa, l’estasi indotta dalla sua anacoretica e silenziosa meditazione e la visione contemplativa, trionfante di colore e visionarietà, del pittore centese.Alla luce di ciò si comprende bene come il ruolo del curatore abbia assunto una funzione puramente di coordinamento e supervisione, sovraintendendo la selezione degli autori e delle opere esposte in sintonia coi singoli poeti e Davide Rondoni, ma altresì cercando di minimizzare il più possibile l’impatto critico del proprio intervento affinché il progetto rimanesse il più possibile libero e nelle mani dei dieci poeti, i veri, ancorché involontari, curatori dell’evento espositivo.Riprese le redini curatoriali ho sin da subito immaginato questo secondo appuntamento come una sorta di “viaggio iniziatico” del visitatore attraverso dieci stanze, dieci “gironi poetici” lontani dall’affollata festosità di “Contemplazioni”: una sorta di ”Odissea della Parola” e, contemporaneamente, “Laica Commedia dell’immagine”, che vede nella granitica figura di Davide Rondoni una sorta di Virgilio ideale ed in quella di Beatrice Buscaroli un’altrettanto ideale Beatrice/Alice, alla quale è affidato il complesso compito di accompagnarci alla scoperta dell’Estasi contemplativa fuori dal tempo e fuori dallo spazio, oltre quello “specchio” rappresentato dalla grande tela del Barbieri. Immagino dunque che siano il silenzio e la meditazione indotta dalla parola a far da sfondo alle immagini qui esposte; voci scritte e dipinte che, come in un mottetto o in un codice miniato, s’assommano una ad una, rendendo possibile quella mantrica contemplazione che è alla base di qualunque esperienza autenticamente artistica.Il progetto così concepito con Rondoni e Buscaroli assume oggi più che mai, in un mondo dominato da immagini senza riflessione, una valenza, insieme, coraggiosamente reazionaria e arditamente avanguardista: dall’immagine si torna alla parola e, sopra tutto, a quella meditazione, a quell’interrogarsi e confrontarsi col Trascendente: pratiche dimenticate, anzi rimosse sistematicamente nell’era della televisione, dell’audience e dell’appiattimento sistematico di qualunque contenuto eticamente e moralmente scomodo.Si capirà, dunque, perché non intendo entrare in modo alcuno nel merito dei confronti singoli, di pittori e poeti il cui unico commento sensato è quello intimo ispirato al visitatore dall’alchimia evocativa e visionaria del connubio espressivo, dalle parole dei poeti ed alle immagini dei pittori.



Alberto Agazzani

Progetto promosso dalla Associazione Culturale Città d'Arte di Rimini in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. A cura di Alberto Agazzani e Davide Rondoni e Beatrice Buscaroli. Segreteria organizzativa: Anonima Talenti, Cesare Bernardi.

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