"Dell’erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l’approvazione della vita fin dentro la morte".Georges Bataille, L’erotismo, 1957.
di Antonella Colaninno
Il corpo femminile e maschile svela i suoi segreti nelle forme
plastiche e nei disegni dei grandi pittori della contemporaneità in un percorso
attraverso l’immaginario dell’uomo moderno. Alberto Boatto ripercorre insieme ai grandi artisti
del Novecento i luoghi della rappresentazione dell’Eros Mediterraneo, nelle
specificità delle aree geografiche e soprattutto culturali. La nudità, presente
da sempre nell’arte come elemento caratterizzante del costume e della società,
ha assunto nei secoli significati differenti. Nelle società preistoriche la
sessualità di ordine cosmico garantiva la sopravvivenza nella dialettica
maschile e femminile, nell'idea di un amore libero finalizzato all’esclusivo
piacere personale. La fertilità era legata prevalentemente alla sessualità
femminile e si esprimeva attraverso una rappresentazione macroscopica delle
rotondità del corpo della donna. Nelle società greco-romana invece, si ha un
ribaltamento dei ruoli: non più una sessualità in cui uomini e donne sono
uguali, ma una predominanza dell’uomo a cui ora si attribuisce l’idea stessa di
fertilità. L’omosessualità era riconosciuta e praticata nella Grecia antica e
gli amori maschili sono largamente rappresentati nell'arte specie nel periodo
arcaico e classico. Erotismo e fertilità si rivelano nei riti di iniziazione
rappresentati sulle pareti delle ville pompeiane, come l’affresco della villa
dei Misteri. Con l’avvento del Cristianesimo si assiste ad una condanna della
sessualità in alcuni suoi aspetti, come ad esempio la nudità, l’omosessualità e
la sodomia.
Ci sarebbe molto da raccontare nel ripercorrere la storia
attraverso i secoli sino a giungere a quella contemporaneità così eterogenea e
profonda a cui dedica attenzione il volume “Eros mediterraneo”. Un
percorso nell’arte del Novecento”, con il suo viaggio ideale tra i
grandi movimenti della storia dell’arte che hanno rappresentato il cambiamento
della cultura e del pensiero. Nel surrealismo di Magritte e di Mirò, l'eros è
vissuto nella dimensione dell'inconscio in una forma che si ripete e tende a
dissolversi, e nei giochi di colore di Matisse. In Picasso, l’eros è nel
segreto che unisce il pittore e la modella. L’atto del dipingere si identifica
con spregiudicatezza con l’atto erotico.“L’arte non è mai casta”affermava
Picasso. In Picasso, scrive Boatto, ritroviamo “riunite tutte le composizioni
plastiche del piacere, dall’insorgere del desiderio al culmine dell’orgasmo”. La modella è l’arte stessa, c’è una
equivalenza tra pittura ed erotismo e Picasso sovrappone il pennello
dell’artista al fallo dell’uomo, per questo il suo eros è prepotente e
aggressivo, Picasso parla di “convulsioni
corporali”, di “manomissioni del corpo”.“Picasso
manovra il pennello come se dipingendo consumasse quell’amplesso che l’età gli
impedisce di consumare”(Alberto Boatto). In Matisse invece, l’erotismo è nel colore, nella danza che si “apre al mondo”, protesa
leggera tra terra e aria. “E’la
materia che smuove il fondo sessuale degli uomini”(Matisse), proprio nel
suo espandersi attraverso i colori del Mediterraneo. Le sue odalische sono “docili schiave per la voluttà del
pittore”. La “Poltrona rocaille”(1946) è un
corpo di donna morbido e sinuoso, animato dalla sensualità del colore e della
decorazione.
Nei nudi di Modigliani la sensualità è nel corpo, nel suo
mostrarsi nella sua esplicita voluttà. I nudi di donna sono figure plastiche
scolpite nel colore, creature così fatali e provocanti da essere censurate alla
prima personale alla galleria Berte Weill di Parigi nel 1917. Corpi attraenti e
volti con occhi privi di sguardo, come specchio di un animo invisibile all'
dell'artista, affascinato solo da una bellezza morbida e seducente. Modigliani
usa colori caldi e luminosi, definiti da un profilo nitido e asciutto. In
Pierre Bonnard l’eros comunica attraverso atmosfere soffuse e intriganti. La
donna si svela all'artista nell’intimità di gesti quotidiani dedicati
alla cura del corpo, mentre osserva l’immagine della propria bellezza riflessa
in uno specchio. Un erotismo malinconico che non esplode come quello
picassiano, protagonista discreto della propria femminilità. L’opera “Nudo nel bagno”o “Nudo nella vasca” del 1937 riecheggia motivi di natura
simbolista e l’acqua rappresenta un elemento purificatore, espressione dello
scorrere del tempo. L'efebo è l'ideale estetico nell'erotismo di Filippo De
Pisis, che incarna la perfezione della bellezza greca. L'artista esalta la
bellezza maschile nella dolcezza desiderabile di creature efebiche, che nella
grazia e nella perfezione delle forme, nulla hanno della virilità maschile. E'
il “demone”dell’erotismo
che si nasconde dietro le sembianze dell’innocenza. Nell'erotismo di Francis
Bacon la sessualità viene esibita ed inquadrata da uno spazio aperto e ben
definito, delimitato da un profilo geometrico, mentre in Rodin, l'erotismo è
sempre esplicito anche se velato dallo schizzo di una linea che disegna e
nasconde, che racconta senza mai narrare in prima persona, dissimulando con
pudore sensazioni e piaceri.
I pittori mediterranei disegnano l’apparenza del corpo attraverso
l’esclusività della forma e il protagonismo del colore diversamente dagli
artisti mitteleuropei per i quali l’eros diventa la forza di una denuncia
espressa in una pittura emotiva ed analitica. Il naufragare de “La sposa del vento”di Kokoscha
è la visione delirante della metafora del rapporto amoroso, mentre la
prostituta di Kirchner traduce nell’erotismo la degenerazione morale della
sessualità. Infine l'eros di Egon Schiele dolce e ossessivo nella sua fragile
innocenza lascia che l’impulso alla morte sia più forte di quello alla vita. “Il sentimento appare chiuso, senza
altra possibilità di sbocco, nel compiacimento auto erotico, mentre la vita
interiore oscilla fra una notevole dose di nevrosi e una dose di pari
narcisismo”. C’è una dimensione psicologica del nudo, non più solo
voyeuristica, l'erotismo delirante di un corpo che si ritrae su se stesso e si
espande nello spazio nell'autentica ostentazione del sesso. La rotondità della
forma è in contrasto con la muscolatura agile e nervosa, espressione di quel
clima di decadenza dell'Austria in preda ad un'ansia di rinnovamento che trova
spazio nel continuo desiderio in bilico tra la vita e la morte.
BELLISSIMO !
RispondiEliminaGRAZIE...
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