Nudo di donna EGON SCHIELE















martedì 21 settembre 2010

MUSEO GIORGIO MORANDI



di Antonella Colaninno

In occasione del mio prossimo viaggio a Bologna, città che amo molto e che con piacere riscopro ogni volta nel fascino dei suoi portici affrescati e della sua cultura antica, vorrei dedicare un omaggio a Giorgio Morandi (1890-1964), pittore-poeta del nostro tempo, a cui la città di Bologna ha donato un Museo in Piazza Maggiore negli spazi di Palazzo d’Accursio. Un Museo relativamente recente, che Bologna ha inaugurato il 4 ottobre 1993 e che è stato istituito grazie alla donazione di Maria Teresa Morandi, sorella dell’artista. Il patrimonio del Museo comprende una serie di opere tra dipinti, acquerelli, disegni, acqueforti, lastre incise su rame e sculture, oltre agli arredi, agli oggetti dello studio dell’artista e alle opere della sua collezione. Il lascito si arricchisce anche di carteggi, fondi fotografici e di circa seicento volumi della sua biblioteca. All’interno del museo è stata allestita una stanza che rievoca l’ambiente in cui l’artista viveva e lavorava, dipingendo nature morte nelle quali gli oggetti assumono una anima propria capace di emozionare profondamente chi le osserva. Attraversando le sale espositive si viene affascinati dalla dolcezza delle immagini, sospese in un tempo che appartiene al loro esistere, alla memoria e all'intimità del mistero che si nasconde in ogni singolo oggetto e che si rivela nell’incontro con la luce. Essa infatti, ammorbidisce la materia, la rende fragile, rende tremulo il contorno e gli oggetti acquistano una dimensione metafisica che va oltre il tempo. Una metafisica del quotidiano che trasforma semplici oggetti in simboli di un vissuto. L’uso di pochi colori e l’inconsistenza della forma non permette agli oggetti di staccarsi dal fondo perchè essi sono vissuti, amati, fanno parte dell’intimità più profonda dell’artista. La collezione comprende nature morte, paesaggi e fiori; il museo ospita anche ventidue dipinti della collezione Ingrao, acquistati nel 1985 dal Comune di Bologna per il futuro polo museale. Le opere della raccolta di Francesco Paolo Ingrao (1909-1999) furono scelte dallo stesso Morandi tra il 1947 ed il 1963. Le opere sono senza cornice e sono state disposte nello stesso ordine che avevano sulle pareti di casa Ingrao e che fu voluto dall’artista secondo criteri di armonia. Fu una vendita sofferta per il profondo legame affettivo che lo legava a Morandi, alla sensibilità di questo grande artista solitario e introverso.













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