Nudo di donna EGON SCHIELE















martedì 13 novembre 2012

DINA VIERNY LA MUSA DI UN'EPOCA





di Antonella Colaninno

Artedossier, nel numero di luglio-agosto 2010 dedica un bellissimo articolo di Alba Romano Pace alla figura di Dina Vierny dal titolo La Musa di un’epoca

“Modella di Maillol, ma anche di Bonnard e Matisse, coraggiosa protagonista della Resistenza francese, Dina Vierny influisce sull’arte del tempo anche con l’attività della sua galleria parigina e, infine, con la creazione di un museo dedicato al suo mentore”. Dina Vierny è stata un’indiscussa protagonista del nostro tempo. Mecenate dell’arte, fondatrice del Musèe Maillol-Fondation Dina, eroina della Resistenza francese. Immortalata dagli scatti di Pierre Jamet, la Vierny è stata la Musa ispiratrice di Aristide Maillol, Pierre Bonnard e Henry E. B. Matisse. Nata a Kichinev nel 1919 da una famiglia di intellettuali, Dina alterna lo studio all’attivismo politico di sinistra antifascista, diventando il simbolo della gioventù socialista. A Banyuls-surmer, villaggio sui Pirenei che aveva dato i natali a Maillol, la Vierny collabora alla resistenza anti nazista aiutando i fuggiaschi ad oltrepassare il confine. Anticonformista e amante della natura, sosteneva che la sua “ […] era una gioventù che cercava la purezza, che andava incontro alla natura…” “…Indossavo gli short nel 1936, quando nessuno li indossava. Sono andata così nel metrò e mi hanno urlato contro!”.
Sarà Maillol ad insegnarle a vedere la bellezza di un’opera e ad amare l’arte, a sentire quell’energia che respira sotto la superficie scultorea. Dal 1934 al 1944 (anno della sua morte) Dina sarà la sua modella, “Maillol non abbiate paura di chiedermi di abbandonare i vestiti. Sono iscritta agli Amici della natura, fa parte della mia generazione. Nudità è purezza."
A lei Maillol dedicherà le sculture monumentali, dai busti alla nudità completa, un omaggio alla grazia e alla sensualità della sua figura morbida e del profilo espresssivo. 
La Vierny sarà arrestata e poi liberata grazie all’intercessione di Maillol che preferirà farla allontanare per un po’ di tempo. Sarà proprio in questa occasione che avverrà l’incontro con Pierre Bonnard e Matisse, entrambi affascinati dalla sensualità della Verny a tal punto da ritrarre la sua bellezza in opere come Nudo scuro di Bonnard. 

Non trascorrerà molto tempo che Maillol la richiamerà a sé, ma sarà imprigionata nuovamente a Fresnes e, ancora una volta, liberata da Maillol. Dina deciderà anche su consiglio di Matisse, di aprire una galleria nel 1947 a Saint- Germain-des-Près dove esporranno i grandi artisti delle avanguardie, dai surrealisti agli astrattisti. Aprirà inoltre una libreria notturna e diversi caffè. Dina è stata anche una grande collezionista e ha contribuito a diffondere la fama di Maillol curando le esposizioni delle sue opere in tutto il mondo; nel 1964, donerà ben venti sculture dell’artista per i giardini delle Tuileries di Parigi. Alla morte del figlio dello scultore, nel 1972, rimasta unica erede, darà vita ad un museo a Palazzo Boucheron che dirigerà fino al 2009, anno della sua morte, che ospita le opere di Maillol, le opere della collezione dell’artista e quelle della sua collezione personale. Pierre Bonnard ha ritratto la conturbante sensualità della Vierny, Pierre Jamet la freschezza mentre Maillol coglierà gli aspetti più malinconici ed intellettuali accanto alla sua naturale sensualità che lo sedurrà a tal punto da farlo innamorare. Il plasticismo suadente delle sue sculture saprà cogliere invece gli aspetti più meditativi di una personalità dolce e coraggiosa “che ha vissuto tutta la vita nell’arte e per l’arte, animata dal più nobile dei sentimenti: quello dell’altruismo e della condivisione”. 


Nella foto in alto Maillol e Dina Vierny (gennaio 1944) in uno scatto di Louis Carre.

Pubblicato da Antonella Colaninno






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